caricatura a cura dell'artista Marco Testini (mio ex alunno)

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Vidi dalla finestra il primo fiocco di neve attraversare l'immensa atmosfera per posarsi delicatamente sul suolo. Dopo, mille altri ancora seguirono il corso del primo, come se esso avesse dato l'esempio a tutti gli altri.
Fu un evento particolarmente strano,  poiché la mia casa è posta sul mare, sul versante mediterraneo del nostro bellissimo pianeta. Il cielo sembrava il cratere di un vulcano ormai spento, segno che da lì in poi non ci sarebbe più stato l'azzurro profondo e ricco di sfumature che caratterizza la nostra estate. Eppure, in poco tempo, il paesaggio che si mostrò ai miei occhi fu bellissimo, profondo,  per certi versi strabiliante. Il mio sguardo si fermò sulla rude capanna degli attrezzi di papà. Grazie alla neve non sembrava più un magazzino piccolo e abbandonato, con giusto qualche utensile,  un piccolo martello e dei sottili e pungenti chiodi, ma una casetta sommersa dal bianco e circondata da un alone di magia.
L'albero che appoggiava i suoi tronchi secondari sul tettuccio innevato era spoglio e i suoi rami erano stretti e lunghi; ogni sua ramificazione era molto articolata ed era difficile da comprendere quale fosse la loro forma effettiva, inoltre, a completare magnificamente il paesaggio, c'era il mare che fungeva da sfondo, un mare che per via dei forti venti e delle temperature basse era inquieto, la schiuma che lo copriva cresceva sempre più e le onde sembravano non avessero mai fine. L'insieme di quel paesaggio, comunque, mi dava gioia, la prima nevicata che con il suo candore avrebbe reso più puro il Natale.