Quando la persona più forte che tu conosca crolla, non puoi far altro che piangere con lei … La sensazione più brutta che un uomo possa provare è essere una vittima che non voler essere definita tale. Una persona che è così forte da non voler ammettere che il suo mondo è crollato sotto i suoi piedi ,quella è la mia persona forte. Il cuore in gola, le lacrime che non vuoi far scendere, il mattone nello stomaco che pesa ogni giorno di più e che nessun digestivo può far andar via, la coscienza che continua a voler sopra valicare il buon senso e la ragione,il cervello che continua ad rivedere la stessa scena migliaia e migliaia di volte tanto che la nausea assale lo stomaco, e ci sono tante sensazioni orribili che non si possono mostrare agli altri, è questo quello che prova la mia persona forte. Ma anche le persone forti hanno un limite anche se non l’ho ammettono per orgoglio o semplicemente per non essere schiacciate dal peso di non essere abbastanza forti da sopportare ogni cosa la vita ci proponga. Ma cosa significa essere forti??
L’idea di una persona forte cambia di continuo,credo che sia un argomento su cui si possa dare un parere oggettivo ma solo soggettivo . La mia persona si chiama Kate. Lei è l’unica persona che io conosca che si piega ma non si spezza, che si rialza nonostante abbia subito una cosa inimmaginabile,l’unica che è così forte da fregarsene di tutti e ti tutto e andare avanti. Fin da quando era piccola aveva sempre tenuto testa alle sue paure,dalla paura dell’altezza a quella del buio come se fossero state paure che una bambina di appena cinque anni può superare da un giorno all’altro … come se quelle stesse paure il giorno dopo non fossero più tali, ma solo oggi capisco che il suo non era un improvviso cambiamento di comportamento o di umore,lei si era costruita una corazza che racchiudeva tutto quello che per lei non andava nel mondo dentro di se. Solo in una precisa occasione la vidi vulnerabile ai miei occhi, Da quando il nonno era morto non riusciva a prendere nessun ascensore, all’inizio pensai che non gli fosse importato della sua morte perché non versò sulla sua pallida pelle neanche una lacrima al funerale,ma dopo il 31 gennaio 1993 lei salì fino al 8 piano a piedi prendendo la scala. Chi non avrebbe preso l’ascensore in questo caso? Lei, Kate, era così testarda e orgogliosa … io le chiesi, quando raggiunse l’ottavo piano : perché sei salita a piedi,perché non hai preso l’ascensore con me? Lei impassibile mi rispose che non vedeva come questo mi potesse riguardare in qualche modo poi continuò a camminare senza voltarsi,lasciandomi indietro a cercare di capire invano la situazione. Le continuai a parlare finché alla fine non ammise tutto, mi disse precisamene che me l’ho avrebbe detto una sola volta e che mi conveniva ascoltare bene, io annuii e accennai un sorriso, poi lei continuò dicendo che non voleva salire nell’ascensore poiché ogni volta che si avvicinava a “quella specie di attrezzo” ,il respiro le mancava e il cervello non ragionava poiché continuava a rivedere l’immagine della bara del nonno entrare nell’ascensore e non uscire mai più,ma non scoppio in un mare di lacrime, non mi abbraccio cercando conforto,si chiuse nell’ascensore del palazzo finché dopo ore non uscì ,non disse una parola ma entrambe sapevamo che lei aveva superato la sua paura piangendo per ore nell’ascensore ma non volendolo mostrare neanche me , sua sorella. Quando crebbe divenne una persona abbastanza normale, aveva alcune amiche ma nessuna particolarmente speciale,era la prima della classe amata da tutti per la sua insolita bellezza e inoltre piena di ragazzi che le facevano la corte ma che lei non si filava neanche. Un solo ragazzo riuscì ad entrare nella sua vita e poi fu quello che né fece più parte,anche lui molto misterioso e abbastanza freddo con gli altri tranne che con Kate o almeno così diceva lei quando ogni tanto gli strappavo qualche indizio della sua vita privata dalla bocca. A ventidue anni , me lo ricordo benissimo, era vestita con uno splendido vestito bianco costituito da un corpetto attillato sopra e da organza anch’essa bianca sotto e dei tacchi alti che la facevano sembrare una Dea,era incinta di tre mesi … che io ricordi non ha pianto neanche quel giorno che era suo matrimonio.
Quando partorì la sua bellissima bambina Bianca ero con lei nella sala parto,era strabiliante,io sono un medico e avevo visto tante donne partorire,ma lei nonostante il parto fosse naturale,senza epidurale ,non gridava,non urlava, mi pregava soltanto di prendersi cura di Bianca nel caso qualcosa non fosse andata per il verso giusto. Beh che dire mia sorella non è mai stata la tipica ragazza e neanche voleva esserlo ma nascondeva qualcosa di così profondo e intenso che non poteva mostrare. Mi continuavo a chiedere perché voleva che mi prendessi io cura di Bianca,Perché non l’avesse chiesto a suo marito che era con lei in sala operatoria accanto a me
Dopo mesi capii: Suo maritò morì con un tumore alla pelle ,ma non fu quello ad ucciderlo, teoricamente si è suicidato con una dose massiccia di sedativi quando la prima macchia tumorale era comparsa sul suo volto. Quello che solo pochi sanno e come ci si sente dopo , dopo la morte di una persona che consideravi l’unica in questo vasto mondo che ti potesse minimamente capire , beh ve lo rivelerò io poiché ho seguito attentamente ogni fase di Kate dopo la morte del marito. Ogni fotografia di lui era osservata per ore, senza versare una lacrima come se nascondesse una sorta di significato che io e il resto del mondo ignoravamo, ascoltava la sua voce alla segreteria telefonica tutte le volte che il suo cervello riuscisse a sopportare poi o crollava in un mare di lacrime o si addormentava con lo stomaco in subbuglio e le labbra morse da i suoi denti per rabbia e tristezza. Inoltre si stringeva il cuscino di suo marito al petto poiché riusciva a sentire ancora il suo odore ma non riusciva più ad aprire il suo armadio poiché vedere tutti quei vestiti appesi, l’uno affianco all’altro ,le faceva pensare a ogni mattina passata con lui,poiché suo marito aveva una strana abitudine prima di fare qualsiasi cosa appena alzato dal letto doveva vestirsi. La cosa più bruta che secondo me avvenne dopo la sua morte fu che Kate non riuscì per un certo periodo a guardare sua figlia in faccia poiché le ricordava costantemente lui e tutti i suoi gesti . Ma Kate da persona forte come la considero io, dopo un mese buttò tutto quello che per lei non era indispensabile per ricordarsi di lui, cancellò la segreteria telefonica,buttò il cuscino delle tante foto ,tenne solo una dozzina e inoltre cancello tutti i video con lui tranne quello del loro matrimonio e della nascita della bambina. Kate fece spazio al futuro, non so se si può considerare una cosa buona o brutta,fatto sta che andò avanti continuò a testa alta per la sua strada. Quando nell’aprile 2010 fu aggredita, quando le sue ossa furono rotte,e i suoi lividi ricoprirono la sua pelle pallida,e il vaso che continuava a riempire di sopportazione straboccò,chiamò me all’ospedale, mi chiese di portarla a casa mia. L’aggressione da parte di un uomo l’aveva fatta crollare poiché essere una vittima in prima persona non è mai come soffrire per un’altra ... Dormimmo entrambe nel mio letto e io fui l’unica persona che volle abbracciare … lei era crollata e io piansi con lei tutta la notte. Lei è ancora la mia persona forte ,lei si ha pianto,perché piangere è umano ma non si è mai piegata e mai si piegherà davanti a niente e a nessuno Kate ha pestato sotto i suoi piedi molti traumi e molte difficoltà e supererà anche questa con me e Bianca poiché quando una persona forte crolla non puoi far altro che piangere con lei e poi andare avanti in qualche ,anche se assurda,maniera.
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