Mentre quelle luride bestie ci puntavano il fucile contro in quella notte fonda, vidi un’ombra che si avvicinava verso di me, era il vecchio amico Macchia, Comandante del 2° battaglione, disperso durante una campagna militare nelle foreste asiatiche. Feci finta di non averlo visto, il comandante si scagliò armato di coltello alle spalle del nemico. Ce n’erano altri due, lui diede un calcio in faccia al primo e lanciò il coltello colpendo il secondo soldato di guardia all’addome. Mi liberò come se fosse un ninja e subito con uno schiocco di dita, vennero altri soldati ad aiutarci tra cui il Colonnello Marasco. La differenza che c’era tra quei due campioni, due vere e proprie macchine da guerra, è e che il comandante Macchia è agilissimo, mentre il colonnello Marasco ha una forza fuori dal comune. Dovevamo uscire da quella città straniera senza farci sorprendere dal nemico. Ci dividemmo, io Macchia e Marasco procedemmo in direzione est, mentre gli altri in direzione ovest. Pian piano uccidemmo silenziosamente tutti fino a che uno dei nostri non cadde per terra urlando di dolore “ Cecchino, cecchino!!!!” Ci mettemmo tutti al riparo, ma il cecchino era talmente nascosto che non potevamo distinguere niente, in quella notte fottuta e nera più della pece!. Vidi le porte della città e feci un segno a Macchia, ma ad un certo punto il cecchino mi colpì alla spalla e tutte le luci in quel settore della città si accesero, era un’imboscata, per terra, ferito e agonizzante avrei voluto chiudere gli occhi ma non potevo perché si stava scatenando un inferno di battaglia. Macchia e Marasco erano rimasti soli e combatterono senza pietà contro i nemici di gran lunga superiori per numero. Il comandante prese la sua Desert Eagle e si mosse come una furia, fiero di essere lì a onorare la propria patria. Ucciso un soldato si impossessò dell'AK-74... altro che strage! Ammazzò una buona metà di soldati, poiché all’altra metà ci aveva pensato Marasco. Ma il cecchino era ancora lì, quando finalmente il colonnello lo notò, se ne stava al riparo su di una piccola torre nascosta. Macchia aiutò il colonnello a salire di nascosto sulla torre, Marasco allora con un calcio disarmò il nemico che cadde per terra, ero in fin di vita ma potetti sentire le parole di Macchia che nel vendicarmi diceva “questo è per JOHN”. Sparò un colpo mirandolo in testa e poi Marasco e Macchia vennero di corsa verso di me “ No John, non morire John" - sentii gridare, poi nnon ricordo più nulla.
Cari alunni ho pensato che potremmo utilizzare questo blog per mettere in rete gli appunti, i nostri lavori, le schematizzazioni delle lezioni e anche per scrivere le vostre storie e tante altre cose ancora......
giovedì 30 dicembre 2010
IN MEMORIA DEL SOLDATO CARTER 2a PARTE Macchia Francesco da revisionare
Mentre quelle luride bestie ci puntavano il fucile contro in quella notte fonda, vidi un’ombra che si avvicinava verso di me, era il vecchio amico Macchia, Comandante del 2° battaglione, disperso durante una campagna militare nelle foreste asiatiche. Feci finta di non averlo visto, il comandante si scagliò armato di coltello alle spalle del nemico. Ce n’erano altri due, lui diede un calcio in faccia al primo e lanciò il coltello colpendo il secondo soldato di guardia all’addome. Mi liberò come se fosse un ninja e subito con uno schiocco di dita, vennero altri soldati ad aiutarci tra cui il Colonnello Marasco. La differenza che c’era tra quei due campioni, due vere e proprie macchine da guerra, è e che il comandante Macchia è agilissimo, mentre il colonnello Marasco ha una forza fuori dal comune. Dovevamo uscire da quella città straniera senza farci sorprendere dal nemico. Ci dividemmo, io Macchia e Marasco procedemmo in direzione est, mentre gli altri in direzione ovest. Pian piano uccidemmo silenziosamente tutti fino a che uno dei nostri non cadde per terra urlando di dolore “ Cecchino, cecchino!!!!” Ci mettemmo tutti al riparo, ma il cecchino era talmente nascosto che non potevamo distinguere niente, in quella notte fottuta e nera più della pece!. Vidi le porte della città e feci un segno a Macchia, ma ad un certo punto il cecchino mi colpì alla spalla e tutte le luci in quel settore della città si accesero, era un’imboscata, per terra, ferito e agonizzante avrei voluto chiudere gli occhi ma non potevo perché si stava scatenando un inferno di battaglia. Macchia e Marasco erano rimasti soli e combatterono senza pietà contro i nemici di gran lunga superiori per numero. Il comandante prese la sua Desert Eagle e si mosse come una furia, fiero di essere lì a onorare la propria patria. Ucciso un soldato si impossessò dell'AK-74... altro che strage! Ammazzò una buona metà di soldati, poiché all’altra metà ci aveva pensato Marasco. Ma il cecchino era ancora lì, quando finalmente il colonnello lo notò, se ne stava al riparo su di una piccola torre nascosta. Macchia aiutò il colonnello a salire di nascosto sulla torre, Marasco allora con un calcio disarmò il nemico che cadde per terra, ero in fin di vita ma potetti sentire le parole di Macchia che nel vendicarmi diceva “questo è per JOHN”. Sparò un colpo mirandolo in testa e poi Marasco e Macchia vennero di corsa verso di me “ No John, non morire John" - sentii gridare, poi nnon ricordo più nulla.
martedì 28 dicembre 2010
Non ho fatto molti ritocchi poiché Nicole Kidman è già bellissima ma soprattutto perché è la prima volta che uso photoshop scusate se non è venuto benissimo... :D
lunedì 27 dicembre 2010
neve di Mariana di Tanno IB
venerdì 24 dicembre 2010
Natura morta di Bill Austin, un mio caro amico dalla Scozia, il prof.
giovedì 23 dicembre 2010
mercoledì 22 dicembre 2010
martedì 21 dicembre 2010
IN MEMORIA DEL SOLDATO CARTER adattamento letterario del gioco Call of Duty 4 Claudio Marasco
IL TESTO PRENDE SPUNTO DAL GIOCO "Call of Duty "DI CLAUDIO MARASCO IB
Domenico Siciliani Bjorn Lomborg l'ambientalista scettico (sintesi dal libro di Antologia)
La IB a cartoni, idea e montaggio di a cura di Di Tanno e Francesca Predoiu
LA STORIA DI MARILENA FRANCESCO MACCHIA IB
Marilena non era nient’altro che una ragazza con un carattere speciale, portava un piercing al naso ma ora al posto del naso ha due buchi. Abbiamo intervistato il medico Marmo che ci ha spiegato il motivo dell’intervento al naso della ragazza. Si è creata un’infezione da stafilococco, che ha distrutto i seni mascellari e le ha sciolto la cartilagine. Marilena rimarrà sott’osservazione per un mese intanto i genitori hanno sporto una denuncia contro il centro in cui Marilena fece il piercing, questo perché (spiega il medico Marmo) le infezioni vengono provocate dall’uso di aghi infetti, questo può portare epatite B o C, oppure malattie gravi come l’HIV. Si verificò lo stesso identico caso a Bologna dove una ragazzina si fece fare un piercing genitale procurandosi l’HIV. La ragazza è ancora in sott’osservazione. Un’altra ragazza si fece dilatare la lingua cosi facendo riuscì a procurasi un’infezione interna, ora la famiglia ha sporto denuncia, e dopo 2 mesi ha vinto la causa prendendosi il meritato denaro
L'inizio della fine. (da correggere)
Dopo due anni di cammino ci trovammo di fronte alle porte del cosiddetto inferno dei guerrieri, era solo un nome d’arte perché erano solo combattimenti clandestini, l’imperatore apprezzava perché era un modo per trovare soldati, entrai solo io perché ero l’unico che era uscito vivo come campione, mi rispettavano come un re, parlai con i miei informatori e venni a sapere che c’è stato un antico esercito che faceva dileguare interi villaggi, era l’armata del massacro oscuro, figli della luna o da noi chiamata: Mana, regina del tempo.
Dopo aver saputo dove andare, dopo due settimane di cammino trovammo quel villaggio, e scoprimmo che c’erano solo tombe e andammo via, eravamo rimasti solo in 10 perché ci aggredirono due eserciti, appena arrivata la notte in quella landa desolata ci trovammo faccia a faccia con lui, il re di quell’esercito, l’imperatore del destino lo chiamavano, ma era solo un re che ha dato la sua anima per l’immortalità al Dio sbagliato, mi arrampicai sul suo titanico corpo, fino all’altezza del cuore, presi la mia lancia donatami da un antico eremita, dicevano che si chiamava Achille, appena toccò quella pelle la perforò creando una lacerazione abbastanza larga da permettermi di entrare, estirpato il cuore dell’essere, lo usai come “cuscino” per la discesa, esplode al tatto con la terra ma sapevo che la battaglia sarebbe continuata, era l’inizio della fine
lunedì 20 dicembre 2010
l’amicizia non ha età di Francesca potente IF
Descrizione dal libro “Piccole Donne” delle 4 sorelle di Louisa May Alcott
JOSEPHINE o JO, quindicenne, alta e magra faceva pensare ad un puledro. I suoi occhi grigi, penetranti, sopra una bocca decisa e un naso buffo, sapevano essere ora fieri e ora allegri e pensosi. I lunghi folti capelli neri erano l'unica sua bellezza, ma ella li portava generalmente raccolti in una reticella perchè non le dessero impiccio. Spalle un po' curve, mani e piedi sproporzionati, nessuna cura della sua estetica; l'aspetto spiacevole d'una fanciulla che, suo malgrado, va facendosi rapidamente donna.
ELISABETH o BETH, come tutti chiamavano, una rosea bimba di 13 anni: capelli lisci, occhi vivaci, con in viso un'espressione di serenità raramente turbata. Sembrava ch'ella vivesse felice in un suo mondo, pronta ad uscirne sola per andare incontro alle poche persone che conosceva e amava.
AMY, la più piccola, un vero angioletto: occhioni azzurri, capelli biondi e ricciuti, ricadenti sulle spalle; pallida e snella, sempre preoccupata della propria personcina e ricercata nel contegno.”
All'imbrunire del crepuscolo
Francesca Predoiu IB
Il sole tramontava dietro alle colline, inondando di un opaco color arancione la radura che si estendeva a perdita d'occhio sul colle più alto. Al di sotto delle alture si espandeva un'immensa prateria, brulicante di pecore. L'erba cresceva incolta, ma gli alberi contornavano quella splendida vista come se fosse stato un parco curato. Gli uccellini cinguettavano, svolazzando da una albero all'altro. Alcuni contadini raccoglievano i frutti dai Peri e dai Meli, mentre alcuni bambini si rincorrevano, scherzando e schiamazzando.
domenica 19 dicembre 2010
Il piercing fa tendenza ma attenzione! A cura di Michele Pilota IF
Avete mai avuto l’idea di applicarvi un piercing sulla lingua, sul naso su qualsiasi altra parte del corpo? Molti giovani l’hanno avuta, infatti credono che il piercing faccia tendenza. Anche Marilena, una ragazza napoletana di 14 anni, la pensava così, ma il piercing le ha giocato un brutto gioco. Tutto ha inizio quando Marilena è attratta dal piercing che avevano le amiche e per questo decide di applicarsene uno sul naso, ma non essendo stata autorizzata dai suoi genitori è stata costretta a farlo clandestinamente. Tornata a casa, spiega ai genitori che il piercing che aveva sul naso non è fissato, ma si mantiene grazie ad una semplice calamita. Purtroppo scoppiano la febbre alta e il tremore, e i genitori della ragazza la ricoverano all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove le viene diagnosticata una grave infezione al naso, che presto le scioglie i seni mascellari e la cartilagine, riducendo il naso a soli due buchi. Successivamente la ragazza è sottoposta ad un intervento di chirurgia plastica per la ricostruzione del setto nasale.- È stata davvero fortunata!- spiegano i medici –La ragazza avrebbe potuto anche contrarre malattie peggiori, come epatiti B e C o virus HIV. Molte persone hanno seguito questa triste vicenda e ad alcuni di essi intervistati hanno espresso pareri discordanti. –Non permetterei mai a mia figlia di applicarsi un piercing!- dice un genitore intervistato –Nessuno conosce questi centri, compreso me, e di conseguenza non si sa come si lavori lì dentro o se si rispettino le norme igieniche e il codice deontologico!- I ragazzi, invece, la pensano in maniera diversa, infatti uno di loro dice: -Il piercing è un oggetto fantastico! Chiunque tra noi giovani ne vorrebbe uno! Devo ammettere che la vicenda di Marilena mi ha fatto un po’ rabbrividire , ma si sa che il piercing è di moda!- Come avete notato il parere del genitore e del ragazzo sono in contrasto fra loro. Ho anche intervistato un piercier che lavora in un centro e anche lui ha espresso il proprio parere –Il centro in cui Marilena ha subito l’intervento di applicazione del piercing non ha sicuramente rispettato le norme di corretta igiene, ma se si rispettano tali norme nessuno contrarrà infezioni. Per quanto riguarda i ragazzi devo avvisarli che se desiderano applicarsi un piercing, ma sono minorenni, devono essere autorizzati dai propri genitori e devono essere a conoscenza dei rischi a cui possono correre, quindi ragazzi "uomo avvisato, mezzo salvato!"-
sabato 18 dicembre 2010
Rosy Di Grazia IF 'la mia amica Claudia'
venerdì 17 dicembre 2010
La mia amica Isabelle - di Alessia Maddy
Isabelle è la mia migliore amica, ha quattordici anni, vive a Stoccarda ed è tedesca.
Per me lei è bellissima, fantastica, unica... Potrei andare avanti per pagine intere ma, per questa volta, mi limito a descriverla generalmente ( anche perché l' intero quaderno non basterebbe).
Lei è più alta di me e ha un fisico ben proporzionato ( dico questo per non farvela piacere troppo... Perché lei è solo mia!!)
Ha i capelli corti, lisci e biondi e due occhioni azzurri che trasmettono dolcezza da ogni punto.
Lei per me è come una sorella acquisita; ogni volta che ci vediamo e stiamo insieme è come se, tutti i problemi e le tristezze personali scomparissero tutto di un botto!
Sto bene con lei perché, dopo avermi ascoltata per due ore di seguito, sulle mie stravaganze sentimentali, ha ancora il coraggio di chiedermi ulteriori informazioni sul' argomento.
Lei, come me, è abbastanza lunatica, infatti se litighiamo con i nostri genitori e poi ci vediamo o ci parliamo attraverso la webcam, sembra come se non fosse successo niente.
È dolcissima, educatissima e un po' menefreghista, se
deve scrivermi una lettera non si pone di certo il problema della grammatica (beh lei è tedesca quindi è ovvio che non sia perfetta quando si esprime in italiano) non va a verificare la correzione sul vocabolario ma, di solito, a fine lettera mi scrive di scusarla per le coniugazioni o le lettere saltate, ma, tutto sommato, io la amo proprio per questo motivo!