Caro diario,
Oggi ti scrivo per raccontarti della lite che ho avuto con il mio migliore amico Pasquale, un po’ di tempo fa. Ti parlo di questo poiché nonostante abbiamo ripreso i nostri rapporti, affiorano ricordi che ancora fanno male e quindi vorrei liberarmene parlando con te. E’ stato tutto inaspettato, uscivamo tutti i giorni con la nostra comitiva e ci divertivamo, anche tanto. Circa tre mesi fa, Pasquale cercava delle scuse un po’ banali per non uscire. I pochi giorni sono diventati sempre più lunghi periodi in cui non abbiamo avuto alcun tipo di contatto. Questo suo modo di comportarsi sinceramente non lo capivo, ma avendo fiducia in lui aspettai un po’ di tempo per capire cosa stesse succedendo, ma non ottenni alcun tipo di risultato. Nel periodo in cui successe tutto ciò, anche io mi allontanai molto dalla mia comitiva, forse perché sentivo la mancanza del mio migliore amico, forse perché una parte di me si sentiva tradita da lui e quindi mi portò ad allontanarmi da tutto e da tutti. Poco tempo dopo, venni a sapere da altri amici, che in quel periodo in cui Pasquale non era più con la mia comitiva, stava con altri amici al parchetto del quartiere, dove trascorreva le serate e nei giorni in cui non c’era nessuno, tornava per stare un po’ con noi. Saputo questo e dopo essermi accertato che tutto questo fosse vero, andai al parchetto dove passava i pomeriggi con i suoi “nuovi amici” e con tutta la rabbia e la delusione chiuse in me, volarono parole pesanti, che sono sicuro, ancora oggi gli sono rimaste impresse.
Dopo l’accaduto per molto tempo non abbiamo parlato, forse per rabbia e per orgoglio. Un giorno però il suo orgoglio, l’orgoglio della persona che aveva sbagliato, venne meno e Pasquale si presentò sotto casa mia ammettendo le sue colpe e chiedendomi scusa , cercò di farmi capire di voler tornare al rapporto che c’era prima di questa “sbandata”; Io un po’ stupito delle sue scuse e sapendo che dentro me mancava quella persona che sapeva tutto di me, che per me era come un fratello, non seppi resistere e da amico accettai le sue scuse e lo abbracciai ritornando a casa quasi in lacrime. Dopo l’accaduto abbiamo ripreso i rapporti di prima, con la nostra comitiva, eravamo tornati come prima e ancor oggi siamo vicini. Da ciò che è accaduto ho capito che della sua amicizia non posso farne a meno, e spero che questa amicizia non finisca mai, anche se dentro me ho la certezza che resteremo sempre uniti.
Adesso devo scappare, a presto. Daniele
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