Cari alunni ho pensato che potremmo utilizzare questo blog per mettere in rete gli appunti, i nostri lavori, le schematizzazioni delle lezioni e anche per scrivere le vostre storie e tante altre cose ancora......
giovedì 7 aprile 2011
mercoledì 30 marzo 2011
storia fabula & intreccio
Fabula
I |
n un giorno d’estate, io e la mia famiglia decidemmo di passare una giornata intera in un parco dei divertimenti. Erano appena le otto e tutti pronti, anche se ancora assonnati, siamo saliti in auto e siamo andati spediti al parco. Le autostrade erano completamente bloccate e l’afa incominciava a farsi sentire, il tempo scorreva e il parco era ancora distante, ero preoccupata, come tutti ma poco dopo tutto ripartì. Eravamo a pochi chilometri dal parco e farci compagnia c’era la voce della radio che ci annunciava che erano da poco le undici.
Di fronte a noi, una grande insegna luminosa e colorata riportava il nome del parco e facce cordiali ci chiedevano di entrare. C’erano giostre di ogni tipo, grandi, piccole, d’acqua e i soliti giochi di fortuna, eravamo attratti da tutto ma il tempo passava e se non ci fossimo sbrigati saremmo rimasti come stupidi a guardare.
La prima cosa che decidemmo di fare era un montagna russa, dai binari rossi e le macchine gialle, alta e piena di intrecci e ripide discese, subito dopo decidemmo di provare la nuova attrazione, quella sempre piena, con file lunghissime ma a cui tutti ambivano.
Era arrivato mezzogiorno così ci fermammo ad un chiosco e mangiammo i nostri panini fatti in casa, nel mangiare notai una bancarella, quelle piene di pupazzi di diverse dimensioni, mi colpì un delfino, tutto blu e con gli occhi color del cielo, mia madre mi vide incuriosita e decise di tentare la fortuna. Giocò e prese quel peluche che mi piaceva tanto. Durante il pomeriggio provammo tante altre attrazioni dal cinema 3D, al tronco più veloce, alla torre più alta o la casa degli orrori, avevamo provato di tutto ma l’unica cosa che ci rimase era la ruota panoramica, essendo tardo pomeriggio era tutta illuminata e sembrava riuscire a toccare le stelle, era tutta bianca, con piccole celle che dolcemente dondolavano, salimmo si di una cella, si riusciva a vedere la luna, si vedeva tutto il paesaggio illuminato e candido come la ruota, accanto a me il mio delfino e tutto il resto, la mia famiglia, i miei pensieri e i tanti ricordi della giornata. Arrivate le otto il parco chiuse e felici tornammo a casa.
Intreccio
E |
ravamo appena tornati a casa, felici dopo una giornata trascorsa in un parco dei divertimenti.
L’ultima giostra che abbiamo provato è stata la ruota panoramica, essendo tardo pomeriggio era tutta illuminata e sembrava riuscir a toccare le stelle, tutta bianca con le celle che dondolavano dolcemente, salimmo su una cella, si vedeva la luna e il paesaggio era tutto illuminato e candido come la ruota, con me il mio delfino, la mia famiglia i miei pensieri e i tanti ricordi. Quel peluche che mi piaceva tanto, l’aveva vinto mia madre ad uno dei soliti giochi di fortuna, aveva il pelo blu e gli occhi color del cielo, l’avevo notato mentre stavamo mangiando i nostri panini fatti in casa in un chiosco vicino. Precedentemente avevamo provato altre giostre, la prima fu una montagna russa, dai binari rossi e le macchine gialle, alta e piena di intrecci e ripide discese, subito dopo decidemmo di provare la nuova attrazione, quella sempre piena, con file lunghissime ma a cui tutti ambivano, provammo il cinema 3D, il tronco più veloce, la torre più alta e la casa degli orrori. Prima di arrivare ci mettemmo un po’ ma quando arrivammo una grande insegna luminosa e colorata riportava il nome del parco e facce cordiali ci chiedevano di entrare. La vera preoccupazione venne quando appena partiti, e ancora assonnati, vedemmo l’autostrada completamente bloccata e l’afa cominciava a farsi sentire, il tempo scorreva e il parco era ancora molto distante. Dopo poco tutto ripartì e a farci compagnia c’era la voce della radio che ci annunciava che erano da poco le undici. Pensare che volevamo trascorrere una semplice giornata estiva in famiglia.
domenica 27 marzo 2011
Pippi e il megabrufolo - Fabula & Intreccio -
Fabula
Ieri mattina uno strano suono interruppe i miei felici sogni … Ci misi un po’ per capire da dove provenisse quel fastidioso rumore ripetitivo; passarono circa 30 secondi e allora decisi di interrompere quel fischio… la mia sveglia cominciava a darmi davvero fastidio. Mi alzai dal mio accogliente letto, andai in bagno, mi
guardai allo specchio, e lanciai un urlo che sentì anche la signora del primo piano (io abito al quarto). Era atterrata sulla mia fronte un’enorme navicella spaziale rossa, proveniente chissà da quale pianeta, già un mega-brufolone ed inoltre i miei capelli facevano leggermente pena ! Chiamai subito mia madre che, dopo aver sentito il primo urlo, si era già piazzata dietro la porta del bagno, ansiosa che io le dessi il permesso per entrare. Mamma cominciò a tamponare l’enorme essere con acqua ossigenata e ovatta, credendo che prima o poi si sarebbe disintegrato … Niente da fare, il brufolo era più potente di un intero esercito militare pronto a lottare contro il nemico. Mamma mi consigliò di andare a lavarmi i capelli, lei me li avrebbe asciugati acconciando un ciuffo in modo tale da coprirmi “la collinetta”, ma era impossibile … Erano già le 7:00 e per farmi una doccia ed asciugarmi i capelli ci impiego di solito un’oretta. Decisi di mandar via mia madre -inutile durante i momenti di panico - e provvedere da sola a quel disastro della natura che si era appropriato di una parte del mio bel viso (modestia a parte …). Presi la gelatina dal bagno di mio padre e cominciai a stendermela sul ciuffo cercando di nascondere l’alieno dietro ai capelli.
Il mio ciuffo sembrava come se fosse stato leccato da una mucca, sapete quanta saliva vi lascia il bovino con un solo colpo? Beh comunque pensai che sarebbe stato sicuramente meglio che far vedere quella cosa soprannaturale …
Uscii di casa, presi il treno ed arrivai a scuola […]; il resto preferisco non raccontarvelo, ma la giornata comincita già male è terminata con battutacce squallide da parte dell’intero istituto!
Intreccio
Chi lo avrebbe mai detto che quello stupido brufolo, affiorato sulla mia testa, ieri mattina, avrebbe distrutto e calpestato completamente la mia popolarità all’interno della scuola?!
Quella giornata comincita già male è terminata con battutacce squallide da parte dell’intero istituto!
Alle 6.30 squillò quella stramaledetta sveglia che interruppe miei felici sogni …
Mi alzai dal letto, andai in bagno, mi guardai allo specchio e lanciai un urlo che sentì anche la signora del primo piano (io abito al quarto). Un’enorme navicella spaziale, proveniente chissà da quale pianeta, era atterrata sulla mia fronte ed aveva le vaghe sembianze di un mega-brufolo!
I miei capelli facevano leggermente pena, probabilmente fu per questo che non mi spaventai molto dopo essermi messa la gelatina per coprire quell’essere e non renderlo riconoscibile …
Ma andiamo per ordine, chiamai subito mia madre che era già piazzata dietro la porta, spaventata dall’urlo che avevo lanciato qualche secondo prima …
Come al solito non risultò per niente utile al resto della comunità umana (ME!) e quindi, dopo avermi tamponato la fronte con acqua ossigenata ed ovatta, la cacciai molto gentilmente
Decisi di provvedere da sola a questo disastro della natura che si era impossessato di una parte del mio bel viso (modestia a parte …)
Non tenendo conto delle parole di mia madre, che mi aveva consigliato di farmi una doccia per poi aggiustarmi i capelli in modo da poter coprire il brufolone, decisi di riempirmi il ciuffo di gelatina (presa dal bagno di mio padre) in maniera tale da nascondere quella cosa paurosa … Il mio ciuffo era diventato qualcosa d’inguardabile, sembrava come se fosse stato leccato da una mucca, Sapete quanta saliva vi lascia il bovino con un solo colpo? Sapevo già cosa sarebbe successo arrivata a scuola, diciamo che preferivo non pensarci … Uscii di casa, presi il treno e arrivai a scuola […]; il resto preferisco non raccontarvelo, vi rovinerei la giornata !
mercoledì 16 marzo 2011
Il concetto di evoluzione nel tempo di Domenico Siciliani
Le idee sulla formazione degli esseri viventi erano molto diverse. Si partì con l'idea del fissismo, secondo la quale tutti gli organismi viventi non erano cambiati nel tempo e attraverso le generazioni; questa teoria venne abbattuta con la scoperta dei fossili. Nel 1809, Lamarck propose una teoria nella quale sosteneva che un cambiamento dell'ambiente in cui un organismo vive determina un cambiamento dello stesso e formulò due principi: il principi dell'uso e del disuso che diceva che una parte del corpo poco usata scompariva e il secondo principio parlava della trasmissione dei caratteri acquisiti verso i discendenti. Darwin, nel 1859, espose la selezione naturale, meccanismo in cui si ha un progressivo aumento degli individui con caratteristiche ottimali per l'ambiente di vita.
lunedì 14 marzo 2011
Domande e risposte su " L'espansione del mondo greco" Domenico Siciliani 1B
- Cos'è la seconda colonizzazione?
- E' lo spostamento di parte dei cittadini residenti nelle poleis che avevano la necessità di estendersi al di fuori del loro territorio, perché l'aumento demografico non era supportato da un adeguato aumento della produzione agricola. Scarsità di terra coltivabile e i disagi dovuti agli scontri tra i ricchi, detentori delle terre coltivabili e i poveri che non erano in grado di sfamarsi, generarono questo fenomeno emigrativo.I coloni erano contadini andati in rovina, alla ricerca di una ripresa economica, infatti arrivati a destinazione veniva assegnato loro un appezzamento di terra di cui divenivano proprietari, migliorando la propria posizione sociale.
- E' lo spostamento di parte dei cittadini residenti nelle poleis che avevano la necessità di estendersi al di fuori del loro territorio, perché l'aumento demografico non era supportato da un adeguato aumento della produzione agricola. Scarsità di terra coltivabile e i disagi dovuti agli scontri tra i ricchi, detentori delle terre coltivabili e i poveri che non erano in grado di sfamarsi, generarono questo fenomeno emigrativo.I coloni erano contadini andati in rovina, alla ricerca di una ripresa economica, infatti arrivati a destinazione veniva assegnato loro un appezzamento di terra di cui divenivano proprietari, migliorando la propria posizione sociale.
- Come veniva scelto il sito da colonizzare?
- A volte tramite racconti di mercanti e marinai e a volte in base alla facilità di sbarco e alle potenzialità del suolo. Ci furono due flussi coloniali principali, il primo verso le antiche colonie micenee e verso il mar Nero, lo stretto del Dardanelli e verso il mar di Marmara; il secondo, il più importante, si spinse verso l'Italia meridionale e insulare, fino alle coste francesi e spagnole. Queste colonie vennero nominate Magna Grecia perché raggiunsero un livello di ricchezza e di sviluppo culturale più elevato di quello della madre patria. Se le terre da colonizzare erano già abitate potevano esserci scontri con le popolazioni indigene che venivano schiavizzate oppure venivano respinte dalle coste verso l'interno del territorio. Ci furono rari casi in cui i colonizzatori vennero trattati così bene dalle popolazioni indigene che misero in comune la terra, dando vita ad una insolita forma di insediamento.
- C'erano grosse differenze tra le colonie e la madre patria?
- Sicuramente c'era un assetto più egualitario e meno conflittuale perché le terre erano uguali per tutti e contavano meno le gerarchie di sangue, inoltre, nelle colonie vennero adottate per la prima volta le leggi scritte, per contrastare il predominio e le ingiustizie delle classe aristocratica al potere. I rapporti con la madre patria restavano saldi sia commercialmente che culturalmente e religiosamente, infatti i coloni avevano la doppia cittadinanza. Gli scambi commerciali tra loro e le nuove risorse a disposizione fece basare l'economia sulle attività artigianali e mercantili e molti contadini divennero anche abili artigiani. Lo sviluppo dei traffici stimolò anche l'evoluzione dei mezzi di trasporto spinti non più dalla forza dei remi ma dall'utilizzo delle vele. La colonia era comunque autonoma e furono rare le volte in cui entravano in conflitto con la madre patria. Ci furono casi in cui le colonie divennero madre patria di altre colonie in cui sorsero templi e monumenti anche più importanti delle originarie città greche.
- Quando si incominciò ad usare la moneta?
- Nel VII secolo, all'inizio si utilizzavano piccoli lingotti metallici ma poi, con l'avvento delle leghe metalliche, si introdussero le monete che risultarono più maneggevoli. Ogni polis aveva la propria moneta, in cui era rappresentato il simbolo della città della madre patria. Con la moneta incominciò a diffondersi anche il prestito ma gli interessi erano molto elevati e chi poi non riusciva a restituire la somma in crescente aumento veniva ridotto in schiavitù.
- In cosa consiste la religione greca?
- La religione greca era una realtà onnipresente, esisteva in tutto, a partire da se stessi. I greci credevano in un'entità superiore che gli aveva generati e non avevano libri sacri o sacerdoti ma la religione appare nei testi di grandi scrittori come Omero e Esiodo che espressero la loro concezione religiosa. Erano politeisti, come documentato da Omero, e credevano che i propri dei abitassero sul monte Olimpo. Il re degli dei era Zeus ed esercitava il suo dominio sulla Terra con Poseidone, Apollo,Artemide, Hermes, Efesto, Atena, Afrodite e Eros, Hera. Erano rappresentati a immagine e somiglianza degli umani e, avendo sentimenti, interagivano in maniera positiva o negativa con loro. Erano immortali, ma non eterni, cioè hanno avuto delle nascite straordinarie come Atena, venuta fuori dalla testa di Zeus. Gli dei influenzavano tutto tranne il fato o il destino, che, nella religione olimpica, era detto Moira. Questa forza decideva che accadeva e che doveva accadere, nella vita dell'uomo, compreso la morte. Gli uomini veneravano gli dei attraverso atti pubblici onorari. Ma questa non era l'unica religione praticata, esisteva un'altra religione segreta chiamata misterica con un ristretto numero di praticanti, dovuti alla segretezza sui vari riti praticati. A loro era legato anche un mito, con protagonisti Demetra e Persefone, figlia di Demetra. Persefone era stata rapita da Ade ma lui ebbe pietà e per un certo tempo all'anno concesse a Demetra di vedere sua figlia. Questo tempo era stato interpretato come quello della mietitura e quindi si svolgevano celebrazioni in loro onore per un buon raccolto. Questo fenomeno viene anche preso come un ritorno dalla morte, portatore quindi di vita nuova.
- A volte tramite racconti di mercanti e marinai e a volte in base alla facilità di sbarco e alle potenzialità del suolo. Ci furono due flussi coloniali principali, il primo verso le antiche colonie micenee e verso il mar Nero, lo stretto del Dardanelli e verso il mar di Marmara; il secondo, il più importante, si spinse verso l'Italia meridionale e insulare, fino alle coste francesi e spagnole. Queste colonie vennero nominate Magna Grecia perché raggiunsero un livello di ricchezza e di sviluppo culturale più elevato di quello della madre patria. Se le terre da colonizzare erano già abitate potevano esserci scontri con le popolazioni indigene che venivano schiavizzate oppure venivano respinte dalle coste verso l'interno del territorio. Ci furono rari casi in cui i colonizzatori vennero trattati così bene dalle popolazioni indigene che misero in comune la terra, dando vita ad una insolita forma di insediamento.
- C'erano grosse differenze tra le colonie e la madre patria?
- Sicuramente c'era un assetto più egualitario e meno conflittuale perché le terre erano uguali per tutti e contavano meno le gerarchie di sangue, inoltre, nelle colonie vennero adottate per la prima volta le leggi scritte, per contrastare il predominio e le ingiustizie delle classe aristocratica al potere. I rapporti con la madre patria restavano saldi sia commercialmente che culturalmente e religiosamente, infatti i coloni avevano la doppia cittadinanza. Gli scambi commerciali tra loro e le nuove risorse a disposizione fece basare l'economia sulle attività artigianali e mercantili e molti contadini divennero anche abili artigiani. Lo sviluppo dei traffici stimolò anche l'evoluzione dei mezzi di trasporto spinti non più dalla forza dei remi ma dall'utilizzo delle vele. La colonia era comunque autonoma e furono rare le volte in cui entravano in conflitto con la madre patria. Ci furono casi in cui le colonie divennero madre patria di altre colonie in cui sorsero templi e monumenti anche più importanti delle originarie città greche.
- Quando si incominciò ad usare la moneta?
- Nel VII secolo, all'inizio si utilizzavano piccoli lingotti metallici ma poi, con l'avvento delle leghe metalliche, si introdussero le monete che risultarono più maneggevoli. Ogni polis aveva la propria moneta, in cui era rappresentato il simbolo della città della madre patria. Con la moneta incominciò a diffondersi anche il prestito ma gli interessi erano molto elevati e chi poi non riusciva a restituire la somma in crescente aumento veniva ridotto in schiavitù.
- In cosa consiste la religione greca?
- La religione greca era una realtà onnipresente, esisteva in tutto, a partire da se stessi. I greci credevano in un'entità superiore che gli aveva generati e non avevano libri sacri o sacerdoti ma la religione appare nei testi di grandi scrittori come Omero e Esiodo che espressero la loro concezione religiosa. Erano politeisti, come documentato da Omero, e credevano che i propri dei abitassero sul monte Olimpo. Il re degli dei era Zeus ed esercitava il suo dominio sulla Terra con Poseidone, Apollo,Artemide, Hermes, Efesto, Atena, Afrodite e Eros, Hera. Erano rappresentati a immagine e somiglianza degli umani e, avendo sentimenti, interagivano in maniera positiva o negativa con loro. Erano immortali, ma non eterni, cioè hanno avuto delle nascite straordinarie come Atena, venuta fuori dalla testa di Zeus. Gli dei influenzavano tutto tranne il fato o il destino, che, nella religione olimpica, era detto Moira. Questa forza decideva che accadeva e che doveva accadere, nella vita dell'uomo, compreso la morte. Gli uomini veneravano gli dei attraverso atti pubblici onorari. Ma questa non era l'unica religione praticata, esisteva un'altra religione segreta chiamata misterica con un ristretto numero di praticanti, dovuti alla segretezza sui vari riti praticati. A loro era legato anche un mito, con protagonisti Demetra e Persefone, figlia di Demetra. Persefone era stata rapita da Ade ma lui ebbe pietà e per un certo tempo all'anno concesse a Demetra di vedere sua figlia. Questo tempo era stato interpretato come quello della mietitura e quindi si svolgevano celebrazioni in loro onore per un buon raccolto. Questo fenomeno viene anche preso come un ritorno dalla morte, portatore quindi di vita nuova.
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Domenico Siciliani 1B
domenica 13 marzo 2011
PICCOLE STORIE INDACO Edizioni LaGru
Queste sono le piccole storie indaco. Ma questa non è la classica raccolta poetica. Non lo è per vari motivi. In primo luogo l'autore ha 15 anni. In seconda battuta Paolo ha vissuto una crescita particolare dovuta ad esperienze interiori molto forti, Forse troppo forti per un ragazzo indaco.
Ehi Ragazzi questo è il nostro Paolo. Non vedo l'ora di leggere le sue storie. Ecco cosa mi ha scritto quando gli ho chiesto un piccolo commento e qualche nota biografica:
Paolo Amoruso nasce a bari il 1995, "Piccole Storie Indaco" è il suo debutto letterario.
E' un ragazzo sensibile che ama tanto leggere e scrivere, leggere per entrare a far parte di altri mondi che gli diano la possibilità di distrarsi dalla realtà, quella che forse ancora non ha imparato ad accettare ... Scrivere per sfogare le emozioni i sentimenti, le incomprensioni, i pensieri i sogni. Perché scrivendo tutto ciò si trasformi in arte, un'arte che rende l'autore felice e sereno.
Ama la natura e gli animali, da grande vorrebbe entrare a far parte del mondo letterario e vorrebbe accostarsi anche al mondo del teatro sperimentando altri percorsi artistici. Frequenta l'istituto tecnico commerciale " Romanazzi " di Bari e vorrebbe tanto poter viaggiare e conoscere il mondo da cima a fondo, conoscere le sue meraviglie e le sue contraddizioni.
sabato 12 marzo 2011
Oliver Twist - riassunto del libro di testo di Domenico Siciliani DA CORREGGERE
Era il nono compleanno di Oliver Twist
e lo stava trascorrendo nel ripostiglio
con i suoi compagni di sventura.
Alla vista del signor Bumble, il bidello
dell'orfanotrofio, la signora Mann lo
saluta con falsa cordialità e sollecita
Susan a ripulire Oliver e gli altri due
bambini. La signora aiuta il bidello ad
entrare e, dopo le sue parole di
rimprovero, trova rimedio con dei
complimenti, calmandolo. Fatto
accomodare in casa, il signor Bumble
mostra il suo dispiacere per non aver
trovato i genitori di Oliver e risolve le
perplessità della donna sul nome del
bambino, dicendo di averselo inventato.
Oliver Twist, riassunto Mariana Di Tanno IB da correggere
La storia è ambientata in un orfanotrofio, la direttrice di questo luogo è la signora Mann. In quel preciso giorno Oliver compie nove anni e per aver lamentato la fame purtroppo è stato rinchiuso in un ripostiglio con degli altri amici.
quando al cancello si presentò il bidello o signor Bumble, la signora Mann chiese a Susan, una collaboratrice, di sistemare i ragazzi, poi fece entrare Bumble, che si lamentò e rimproverò la signore per l'attesa e poi disse che nonostante i suoi sforzi i genitori del piccolo Oliver non erano stati trovati e che il cognome di Oliver era stato una sua invenzione di cui andava molto fiero
domenica 27 febbraio 2011
Cronaca di una partita di pallacanestro 1B
Fantastici i miglioramenti della squadra under 15 Don Bosco Bari
VITTORIA GRAZIE A GRANDI GIOCATORI
Nel recupero della terza giornata di ritorno del campionato under15 open, vince la Don Bosco, 59-52 sul Cellamare. I ragazzi del Presidente Leo Cusmai (assenti il febbricitante Patruno oltre che Maddalena, Cipriani e Defranchis) consolidano il primato in classifica, ma soprattutto aggiungono un alteriore mattoncino alla crescita individuale e di squadra. Il test contro gli ospiti è stato di quelli proibitivi dal punto di vista fisico e tattico; dopo l'esperienza a Rutigliano Demeo&co. hanno dovuto nuovamente imbattersi contro una delle insidie maggiori a livello giovanile, ossia contrastare la difesa a zona (quaranta minuti...). Lentezza, poca pazienza, tiri affrettati - quasi mai in palleggio arresto e tiro - soprattutto pochi rimbalzi hanno complicato l'inizio di gara, chiuso sotto nel punteggio 19-30. Nella ripresa i giovani baresi erano più squadra, grazie anche ad una migliore organizzazione offensiva e difensiva. Eloquente il parziale del terzo quarto, 25-8, vero ago della bilancia della gara. A suonare la carica era il capitano Nico Demeo, ma utili alla rimonta sono state la disciplina tattica di Antonio Radicchio e Francesco Macchia (linfa nuova a tutto il gruppo), e la solita esuberanza fisica di Marculissi, Scarano e Catacchio.a sugellare la gara (riaperta sul -6 a 3 minuti dalla fine) è stato un canestro su rimbalzo in attacco di Saverio Marvulli, sempre più positivo e partecipe al gioco. Piccoli cestisti crescono, sotto le ali protrettrici dell'essere "squadra", che rende tutti importanti e nessuno indispensabile.
VITTORIA GRAZIE A GRANDI GIOCATORI
Nel recupero della terza giornata di ritorno del campionato under15 open, vince la Don Bosco, 59-52 sul Cellamare. I ragazzi del Presidente Leo Cusmai (assenti il febbricitante Patruno oltre che Maddalena, Cipriani e Defranchis) consolidano il primato in classifica, ma soprattutto aggiungono un alteriore mattoncino alla crescita individuale e di squadra. Il test contro gli ospiti è stato di quelli proibitivi dal punto di vista fisico e tattico; dopo l'esperienza a Rutigliano Demeo&co. hanno dovuto nuovamente imbattersi contro una delle insidie maggiori a livello giovanile, ossia contrastare la difesa a zona (quaranta minuti...). Lentezza, poca pazienza, tiri affrettati - quasi mai in palleggio arresto e tiro - soprattutto pochi rimbalzi hanno complicato l'inizio di gara, chiuso sotto nel punteggio 19-30. Nella ripresa i giovani baresi erano più squadra, grazie anche ad una migliore organizzazione offensiva e difensiva. Eloquente il parziale del terzo quarto, 25-8, vero ago della bilancia della gara. A suonare la carica era il capitano Nico Demeo, ma utili alla rimonta sono state la disciplina tattica di Antonio Radicchio e Francesco Macchia (linfa nuova a tutto il gruppo), e la solita esuberanza fisica di Marculissi, Scarano e Catacchio.a sugellare la gara (riaperta sul -6 a 3 minuti dalla fine) è stato un canestro su rimbalzo in attacco di Saverio Marvulli, sempre più positivo e partecipe al gioco. Piccoli cestisti crescono, sotto le ali protrettrici dell'essere "squadra", che rende tutti importanti e nessuno indispensabile.
venerdì 25 febbraio 2011
La mia persona Forte : da correggere di Di Tanno
Quando la persona più forte che tu conosca crolla, non puoi far altro che piangere con lei … La sensazione più brutta che un uomo possa provare è essere una vittima che non voler essere definita tale. Una persona che è così forte da non voler ammettere che il suo mondo è crollato sotto i suoi piedi ,quella è la mia persona forte. Il cuore in gola, le lacrime che non vuoi far scendere, il mattone nello stomaco che pesa ogni giorno di più e che nessun digestivo può far andar via, la coscienza che continua a voler sopra valicare il buon senso e la ragione,il cervello che continua ad rivedere la stessa scena migliaia e migliaia di volte tanto che la nausea assale lo stomaco, e ci sono tante sensazioni orribili che non si possono mostrare agli altri, è questo quello che prova la mia persona forte. Ma anche le persone forti hanno un limite anche se non l’ho ammettono per orgoglio o semplicemente per non essere schiacciate dal peso di non essere abbastanza forti da sopportare ogni cosa la vita ci proponga. Ma cosa significa essere forti??
L’idea di una persona forte cambia di continuo,credo che sia un argomento su cui si possa dare un parere oggettivo ma solo soggettivo . La mia persona si chiama Kate. Lei è l’unica persona che io conosca che si piega ma non si spezza, che si rialza nonostante abbia subito una cosa inimmaginabile,l’unica che è così forte da fregarsene di tutti e ti tutto e andare avanti. Fin da quando era piccola aveva sempre tenuto testa alle sue paure,dalla paura dell’altezza a quella del buio come se fossero state paure che una bambina di appena cinque anni può superare da un giorno all’altro … come se quelle stesse paure il giorno dopo non fossero più tali, ma solo oggi capisco che il suo non era un improvviso cambiamento di comportamento o di umore,lei si era costruita una corazza che racchiudeva tutto quello che per lei non andava nel mondo dentro di se. Solo in una precisa occasione la vidi vulnerabile ai miei occhi, Da quando il nonno era morto non riusciva a prendere nessun ascensore, all’inizio pensai che non gli fosse importato della sua morte perché non versò sulla sua pallida pelle neanche una lacrima al funerale,ma dopo il 31 gennaio 1993 lei salì fino al 8 piano a piedi prendendo la scala. Chi non avrebbe preso l’ascensore in questo caso? Lei, Kate, era così testarda e orgogliosa … io le chiesi, quando raggiunse l’ottavo piano : perché sei salita a piedi,perché non hai preso l’ascensore con me? Lei impassibile mi rispose che non vedeva come questo mi potesse riguardare in qualche modo poi continuò a camminare senza voltarsi,lasciandomi indietro a cercare di capire invano la situazione. Le continuai a parlare finché alla fine non ammise tutto, mi disse precisamene che me l’ho avrebbe detto una sola volta e che mi conveniva ascoltare bene, io annuii e accennai un sorriso, poi lei continuò dicendo che non voleva salire nell’ascensore poiché ogni volta che si avvicinava a “quella specie di attrezzo” ,il respiro le mancava e il cervello non ragionava poiché continuava a rivedere l’immagine della bara del nonno entrare nell’ascensore e non uscire mai più,ma non scoppio in un mare di lacrime, non mi abbraccio cercando conforto,si chiuse nell’ascensore del palazzo finché dopo ore non uscì ,non disse una parola ma entrambe sapevamo che lei aveva superato la sua paura piangendo per ore nell’ascensore ma non volendolo mostrare neanche me , sua sorella. Quando crebbe divenne una persona abbastanza normale, aveva alcune amiche ma nessuna particolarmente speciale,era la prima della classe amata da tutti per la sua insolita bellezza e inoltre piena di ragazzi che le facevano la corte ma che lei non si filava neanche. Un solo ragazzo riuscì ad entrare nella sua vita e poi fu quello che né fece più parte,anche lui molto misterioso e abbastanza freddo con gli altri tranne che con Kate o almeno così diceva lei quando ogni tanto gli strappavo qualche indizio della sua vita privata dalla bocca. A ventidue anni , me lo ricordo benissimo, era vestita con uno splendido vestito bianco costituito da un corpetto attillato sopra e da organza anch’essa bianca sotto e dei tacchi alti che la facevano sembrare una Dea,era incinta di tre mesi … che io ricordi non ha pianto neanche quel giorno che era suo matrimonio.
Quando partorì la sua bellissima bambina Bianca ero con lei nella sala parto,era strabiliante,io sono un medico e avevo visto tante donne partorire,ma lei nonostante il parto fosse naturale,senza epidurale ,non gridava,non urlava, mi pregava soltanto di prendersi cura di Bianca nel caso qualcosa non fosse andata per il verso giusto. Beh che dire mia sorella non è mai stata la tipica ragazza e neanche voleva esserlo ma nascondeva qualcosa di così profondo e intenso che non poteva mostrare. Mi continuavo a chiedere perché voleva che mi prendessi io cura di Bianca,Perché non l’avesse chiesto a suo marito che era con lei in sala operatoria accanto a me
Dopo mesi capii: Suo maritò morì con un tumore alla pelle ,ma non fu quello ad ucciderlo, teoricamente si è suicidato con una dose massiccia di sedativi quando la prima macchia tumorale era comparsa sul suo volto. Quello che solo pochi sanno e come ci si sente dopo , dopo la morte di una persona che consideravi l’unica in questo vasto mondo che ti potesse minimamente capire , beh ve lo rivelerò io poiché ho seguito attentamente ogni fase di Kate dopo la morte del marito. Ogni fotografia di lui era osservata per ore, senza versare una lacrima come se nascondesse una sorta di significato che io e il resto del mondo ignoravamo, ascoltava la sua voce alla segreteria telefonica tutte le volte che il suo cervello riuscisse a sopportare poi o crollava in un mare di lacrime o si addormentava con lo stomaco in subbuglio e le labbra morse da i suoi denti per rabbia e tristezza. Inoltre si stringeva il cuscino di suo marito al petto poiché riusciva a sentire ancora il suo odore ma non riusciva più ad aprire il suo armadio poiché vedere tutti quei vestiti appesi, l’uno affianco all’altro ,le faceva pensare a ogni mattina passata con lui,poiché suo marito aveva una strana abitudine prima di fare qualsiasi cosa appena alzato dal letto doveva vestirsi. La cosa più bruta che secondo me avvenne dopo la sua morte fu che Kate non riuscì per un certo periodo a guardare sua figlia in faccia poiché le ricordava costantemente lui e tutti i suoi gesti . Ma Kate da persona forte come la considero io, dopo un mese buttò tutto quello che per lei non era indispensabile per ricordarsi di lui, cancellò la segreteria telefonica,buttò il cuscino delle tante foto ,tenne solo una dozzina e inoltre cancello tutti i video con lui tranne quello del loro matrimonio e della nascita della bambina. Kate fece spazio al futuro, non so se si può considerare una cosa buona o brutta,fatto sta che andò avanti continuò a testa alta per la sua strada. Quando nell’aprile 2010 fu aggredita, quando le sue ossa furono rotte,e i suoi lividi ricoprirono la sua pelle pallida,e il vaso che continuava a riempire di sopportazione straboccò,chiamò me all’ospedale, mi chiese di portarla a casa mia. L’aggressione da parte di un uomo l’aveva fatta crollare poiché essere una vittima in prima persona non è mai come soffrire per un’altra ... Dormimmo entrambe nel mio letto e io fui l’unica persona che volle abbracciare … lei era crollata e io piansi con lei tutta la notte. Lei è ancora la mia persona forte ,lei si ha pianto,perché piangere è umano ma non si è mai piegata e mai si piegherà davanti a niente e a nessuno Kate ha pestato sotto i suoi piedi molti traumi e molte difficoltà e supererà anche questa con me e Bianca poiché quando una persona forte crolla non puoi far altro che piangere con lei e poi andare avanti in qualche ,anche se assurda,maniera.
domenica 20 febbraio 2011
Movie Creta - Domenico Siciliani
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Storia
venerdì 18 febbraio 2011
Diritto - Frase d'inizio anno Guerrieri e Gagliardi 1B
giovedì 17 febbraio 2011
mercoledì 16 febbraio 2011
Creta, pacifica isola di ricchezze Riassunto a cura di D.Siciliani & D.De Santis
Creta presenta una conformazione prevalentemente montuosa, con rilievi intervallati da fertili pianure. I primi abitanti dell’isola si sarebbero insidiati a Crosso intorno al 6000 a.C.e lì si sarebbero dedicati all’agricoltura. Cominciarono invece a praticare la tecnica della ceramica solo una volta giunti sull’isola. L’isola non poteva contare su ricchezze minerarie, in compenso aveva tra le maggiori risorse il legname di pregio e il suo territorio era adatto alla coltivazione della vite e dell’ulivo, oltre a permettere l’allevamento degli ovini, che fornivano lana di qualità.
Ma i cretesi cercarono di sfruttare soprattutto la favorevole posizione marittima. Le merci da loro prodotte testimoniano un altissimo grado di sviluppo tecnologico. L’arte originale di Creta è tradotta in immagini vitali rese con colori smaglianti e tonalità solari.
Tra il 2000 e il 1550 a.C. Creta diventò così la più grande potenza del Mediterraneo e impose la sua talassocrazia, cioè il “dominio sul mare”.
La civiltà di Creta è detta anche minoica dal nome leggendario del re dell’isola.
Dal punto di vista cronologico si è soliti suddividere la storia dell’isola in tre grandi periodi, prendendo come riferimento l’evoluzione stilistica della ceramica cretese. Gli studiosi parlano dunque di antico minoico, medio minoico e tardo minoico.
Un altro tipo di scansione cronologica è legato invece alla struttura urbanistica del palazzo. Gli scavi documentano che la società si sviluppò intorno ad alcuni grandi palazzi.
I palazzi cretesi erano sicuramente residenze reali e costituivano il centro della vita sociale dell’isola. Nono erano delimitati da mura di cinta.
Il palazzo di Crosso occupava un'area di 10 000 metri quadrati e si sviluppava su più piani. Un sistema di condutture raccoglieva l’acqua piovana e le acque di scarico.
Gli archeologici hanno poi scoperto un gran numero di ampi magazzini-deposito per le derrate alimentari.
La vita della comunità cretese ruotava insomma intorno ai palazzi in cui si sviluppò la cultura pacifica, dedita alle arti.
La scrittura cretese, detta anche scrittura lineare A, non è mai stata decifrata.
Per gli antichi fino ad un certo momento non ci fu differenza tra racconti e storia vera. Se ne inventavano molti e diversi ognuno dei quali conviveva l’uno con l’altro senza contraddirlo.
Collegata al re Minosse è la storia del Minotauro. Si narra che il re aveva fatto costruire con l’architetto Dedalo il labirinto che vi aveva rinchiuso il Minotauro. Minotauro significa toro di Minosse.
Il potere di Creta si estendeva sul continente greco e su Atene. Il tributo del Minotauro potrebbe forse richiamare la realtà di un tributo economico, il Minotauro venne infine ucciso dal giovane ateniese Teseo, aiutato da Arianna, la figlia di Minosse, quindi la sorella del Minotauro.
martedì 15 febbraio 2011
Test Diritto
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Questo è il test d'ngresso di diritto a cura di Marco Scolozzi.
Per scaricarlo cliccare sul link, inserire i quattro caratteri, andare avanti, aspettare 45 secondi e poi cliccare su download regolare e decidere se salvare o aprire il file, poi buon divertimento!
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lunedì 14 febbraio 2011
sabato 12 febbraio 2011
Oggi abbiamo imparato che...
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Domenico Siciliani 1B
venerdì 11 febbraio 2011
Dialogo con FESTO, un mio amico cretese di Serena Fiore
SERENA: ciao Festo sono Serena e arrivo dal XXI secolo. Posso farti delle domande sulla società cretese?
SERENA: Ho studiato su i miei libri di storia che voi cretesi siete molto bravi a lavorare la ceramica, dico bene Festo?
FESTO: Certamente, noi siamo molto bravi con la ceramica. Io lavoro in questa piccola bottega alle tue spalle. Qui si lavora la ceramica e guarda quanti bei lavori che abbiamo prodotto. Io per esempio ho creato una piccola anfora che ho regalato alla mia mamma dopo te la faccio vedere.
SERENA: ok grazie Festo . Mentre leggevo il mio libro ho letto “Creta aveva tra le
maggiori risorse il legname di pregio e il suo terreno, era adatto alla coltivazione di vite e ulivi ed era praticato l’ allevamento di ovini; è corretto ciò che riportato?
FESTO: si Serena il tuo libro dice bene. Creta era ricca di uliveti e di vigneti. I miei genitori vivono in una piccola casa che ha una stalla in cui alleviamo pecore da cui ricaviamo buon latte e lana per l’inverno
SERENA: wow!!!! Quale altra merce producete voi cretesi?
FESTO: noi cretesi produciamo anche tessuti, ceramiche e oggetti di metallo e questa produzione ha portato noi cretesi a un grande sviluppo tecnologico
SERENA: bello infatti qui in questa bottega vedo tante stoffe di colore diverso come sono colorate mettono tanta allegria!!!!
FESTO: se mi ricordi dopo te ne posso regalare una tanto il proprietario della bottega di stoffe è mio amico
SERENA: grazie mille Fausto ne sarei molto felice. Ora voglio parlare di una cosa che mi ha molto colpito visitando la tua città: “ i palazzi”
FESTO: Belli vero? Tutti i palazzi dell’isola di Creta sono residenziali e per noi costituisco il centro delle vita sociale
SERENA: Forte! Date molta importanza ai vostri palazzi ecco perché sono così belli. Bello questo palazzo è molto colorato anche io vorrei avere un palazzo così.
FESTO: Perché voi nella vostra società non avete palazzi di questo genere?
SERENA: magari Festo, i nostri palazzi sono dipinti tutti allo stesso modo e a me non piacciono tanto. Avete un palazzo più importante degli altri?
FESTO: Certo quel palazzo lì, il palazzo di Cnosso che occupa una vasta area di 10.000 metri quadrati
SERENA: è grandissimo se entriamo in quel palazzo ci perdiamo, dico bene??
FESTO: certo, e ti dico anche una cosa… quando ero piccolo mi sono perso tante volte in quel palazzo perché, da piccolo, ero un bambino curioso... A proposito all’interno di questo palazzo vi sono dei magazzini-deposito
SERENA: I magazzini-deposito, si ora ricordo, sul mio libro si parla di questo e ricordo anche la frase: “ gli archeologi hanno scoperto un gran numero di magazzini-deposito che contenevano enormi anfore per il grano e l’olio e le altre derrate alimentari.
SERENA: Scusami Fausto che cosa significa la parola “taurocatapsia”?
FAUSTO: la taurocatapsia è una attività ludico-sportiva, ovvero consiste in un voltaggio su un toro che viene preso dalle corna. E’ praticato sia dalle donne che da gli uomini.
SERENA: Si il MINOTAURO, ma chi è questo essere!!FAUSTO: Il Minotauro è una figura della mitologia greca. È un essere mostruoso e feroce, metà uomo metà toro. Era figlio del Toro di Creta e di Pasifae regina di Creta. Il suo nome proprio è Asterio Asterione.
SERENA: Ho letto sul libro anche il nome Minosse. Chi è questo personaggio?
FAUSTO: Minosse era un personaggio della mitologia greca, figlio di Zeus e di Europa. Minosse fu re giusto e saggio di Creta. Per questo motivo, dopo la sua morte, divenne uno dei giudici degli inferi, insieme a Eaco e Radamanto. Nei miti attici invece viene dipinto come un personaggio estremamente crudele.
FESTO: Ehi aspetta ti devo regalare una cosa. Ecco questa è una piccola brocca rituale fatta da me e questa invece è la stoffa che ti avevo promesso sarà la testimonianza del tuo viaggio
SERENA: grazie che pensiero gentile. Ciao Festo.
FESTO: Ciao Serena salutami il tuo secolo
giovedì 10 febbraio 2011
mercoledì 9 febbraio 2011
martedì 8 febbraio 2011
Riassunto I Fenici Di Martina Brina IB
I fenici si insediarono lungo la fascia costiera del Mediterraneo e vivevano organizzati in città-stato autonome. Il loro territorio era povero di risorse agricole,ma sapevano sfruttare al meglio ciò che possedevano. Infatti da un raro mollusco potevano estrarre il colore rosso porpora tingere i tessuti .Dalle sabbie riuscirono a produrre vetro. Queste prodotti erano richiesti in tutto il mondo e per esportarli bisognava navigare, si sviluppò quindi il commercio e di conseguenza i fenici divennero un popolo di grandi navigatori e mercanti. Nei luoghi più importanti situati lungo le coste, i fenici organizzarono empori, attrezzati con magazzini per il deposito di merci. Alcuni di questi empori con il tempo si trasformarono in colonie d’insediamento.
I fenici dovettero affrontare la concorrenza dei greci, i quali si erano affermati anch’essi come potenza marittima e percorrevano le loro stesse rotte. Questa rivalità con i greci rafforzò l’alleanza dei fenici con i persiani.
Ogni città-stato fenicia era retta da un re, che aveva potere politico, economico e religioso. Il suo potere era limitato dal Consiglio dei notabili.
Ogni città-stato fenicia era retta da un re, che aveva potere politico, economico e religioso. Il suo potere era limitato dal Consiglio dei notabili.
I fenici veneravano numerose divinità. Le divinità più importanti furono El, Tofen e Baal
I fenici introdussero l’alfabeto che si componeva di 22 consonanti, le vocali si ricavavano dal contesto. La scrittura fenicia nacque nei porti, dove era usata come strumento per facilitare gli scambi. Essa, era utilizzata ai mercanti e divenne un mezzo di comunicazione accessibile a tutti proprio grazie all’impiego dell’alfabeto, che ne facilitava l’apprendimento e l’uso. Poi i greci modificarono l’alfabeto e aggiunsero delle vocali.
I fenici introdussero l’alfabeto che si componeva di 22 consonanti, le vocali si ricavavano dal contesto. La scrittura fenicia nacque nei porti, dove era usata come strumento per facilitare gli scambi. Essa, era utilizzata ai mercanti e divenne un mezzo di comunicazione accessibile a tutti proprio grazie all’impiego dell’alfabeto, che ne facilitava l’apprendimento e l’uso. Poi i greci modificarono l’alfabeto e aggiunsero delle vocali.
Dai Fenici, ai Greci l’alfabeto arrivò in occidente.
lunedì 7 febbraio 2011
domenica 6 febbraio 2011
Dream.
Approfitando del fatto che non ci fosse nessuno a casa, mi sono infilata sotto il getto d'acqua calda..Dopo una gironata così ci voleva propio.
Mia madre ha insistito tutto il giorno con il fatto che non dovessi partire ,e sopratutto non in una città come New York,dice che è affolata
e che c'è troppo caos !
Ma è propio questo sto cercando! Vivo qui in inghilterra da ormai una vita ,ho 18 anni voglio partire ,voglio scappare da tutte queste regole.
E sopratutto voglio andare via da questo quartire ,ci rendiamo conto ? parliamo di un posto dove la gente non fà altro che sparlare e a me questo
non và propio giù. Tanto ho deciso partirò !
Sono appena uscita dalla doccia quando sento delle voci di sotto..Non faccio in tempo a mettermi i jeans che mia madre grida
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E di questo che parlavo ,qui ci sono troppe regole e io sono stufa ho deciso affronterò l'argomento ora a tavola!
Mi siedo e guardo mia madre dritta negli occhi , okai c'è la posso fare posso affrontare questo argomento vai ...
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Essi amo fare torte ,amo cucinare qualsiasi dolce e adorrooo inventare nuove ricette e il posto adatto dove iniziare la mia carriera e lì a
new york non qui ,qui non hanno nemmeno una pasticceria,le signore si divertono a falciare e decorare dei giardini tutti uguali.Invece ora
che ho avuto una possibilità così..Parliamo di lavorare da "Cake room"nel pieno centro di manhattan,Sfornano dolci e ci sono delizione composizioni
floreali ovunque ,insomma non è mica un posto qualunque ;
Guardo mia madre dritta negli occhi <
faccio una pausa e prendo un bel respiro <
mio padre si alza e mi guarda dicendo <
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stomaco che mi sta uccidendo mio padre però mi da un sollievo enorme mentre pronuncia le parole che sognavo da tanto <
Mi catapulto su papà lo stringo così forte da non farlo respirare .
Stamattina mi sono svegliata ben intenzionata a preparare le valige ed andare a comprare qualche capo d'alta moda da briscitte ,Lei forse ha
qualcosa di decente da farmi indossare il primo giorno di lavoro..Aaah ancora non ci credo andrò a manhattan ...A me sembra quasi un sogno ma
che dire non vedo l'ora di essere lì,nella mia nuova casa con le mie cose e con i miei orari .
Sto cenrcando sull'agenda il numero della ragazza che vende la casa,dalla descrizione sembra molto bella 3 vani una cucina molto grande
sopratutto un prezzo ragionevole ,Cerco e cerco ee Trovato !
Digito il numero e chiamo ma nessuno risponde così lascio un messaggio in segreteria e lascio anche il mio numero fax così la signiorina potrà
inviarmi tutte le descrizioni della casa.
Scendo di sotto e con aria euforica grido <<>> nessuno mi risponde però mi affaccio in cucina e lì c'è un biglietto che dice :
Cara Becca
sono la mamma ,stamattina siamo andati al circolo di golf e losai non torneremo per la cena quindi prepara tu .
Sul tavolo ci sono delle fette di pane tostate e del caffe caldo,accanto al caffe ci sono 200 $ li puoi usare
per acquistare qualcosa per il viaggio,e ciò che ti riamane ..bhe non è un male mettere da parte altri soldi .
Clarissa ha chiamato stamattina e ha detto che devi assolutamente anticipare la partenza a domani..si loso anche
lei era scioccata ma io ho accettato inoltre abbiamo pagato noi il primo mese d'affitto di casa tua ,a si se non lo sapevi
clarissa ha deciso di dividere un piccola ma elegante casa con te al patto che tu paghi l'affitto,perchè non ha abbastanza soldi .
Rebecca sei la nostra unica figlia il nostro sogno è vederti felice quindi và e divertiti
Con affetto mamma .
<<>> grido euforica guardandomi allo specchio , la mia espressione è insolita non riesco a smettere di sorridere .
Questo è il giorno più bello della mia vita . Mentre continuo a guardarmi allo specchio suona il campanello e mi precipito ad aprire e con mia gran
sorpresa vedo janice la nostra vicina e ha un bel vassoio di biscotti la faccio accomodare mentre lei mi saluta con un caloroso <
Questa signiora è sempre dolce e gentile e forse è l'unica..Così l'abbraccio e rispondo anche io con un buongiorno
Ci sediamo e io le offro del caffe caldo..<
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la guardo e cerco di capire perchè lo fà..e poi dico tutto di un fiato <
Mi guarda sorride <<>> sospira <<>!> Mi sorride
e i miei occhi si illuminano e penso "cavolo è davvero carino " .Quello sguardo ,quel sorriso ..aspetta Becca no farti venire idee strane .
<<>> Ci avviciniamo alla porta e ci salutiamo.
Dopo essere stata da briscitte , rientro a casa e faccio la valigia, ci metto dentro di tutto e poi lascio un completo per il viaggio.
Quando arriva mamma glielo mostro e sembra davvero affascinata ,la giornata termina con una cena buonissima accompagnata da una torta al caffe..
Deliziosa!
Sono in aereoporto,sto per imbarcarmi sull'aereo ..Clarissa mi aspetterà lì verso le 10.00 il viaggio dura circa 3 ore quindi
meglio mettersi comode ! Mi siedo in seconda classe con avanti un signore con un pc abbastanza tranquillo e accanto a me c'è un tipo tranquillo ha l'ipod
nelle orecchie e penso propio che non darà fastidio. Appena l'areo decolla passa una signiorina con il carello delle cose da mangiare e da bere ..io prendo
delle noccioline e una coca light .
Siamo in viaggio da 1 ora e ora esco la mia rivista preferita dalla borsa "martha stewart Weddings" .
Dio come adoro "martha stewart Weddings"!
Dentro di me vorrei essere "martha stewart Weddings" .
Vorrei sgusciare tra le pagine insieme a tutte quelle persone meravigliose che si sposano !
Mi risveglio con la voce dolce del hostess ! Cavolo siamo arrivati a Manhattan ! Scendo dall'aereo e appena scendo la luce penetra nei miei occhi..
mille suoni mi rimbobano nella testa e la gente cammina ocunque chiaccerando allegramente ecco sono arrivata a casa !
Clarissa,clarissa ma dove sei? <
Le vado incontro e l'abbraccio . Clarissa a 19 anni l'anno scorso e venta qui si è sposata e aperto una deliziosa pasticceria..<
sciolgliendosi dal mio abbraccio <
<<>> l'espressione casa nostra mi gasa tantissimo ! <
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non è di certo un posto affolato come diceva la mamma anzì e abbastanza tranquillo la gente si conosce e le donne preparano dolci insieme c'è il club
del libro e qui tutti sono amici ..aah si sono a casa o almeno penso!
Ecco la pasticceria siamo arrivati clarissa è stata al telefono tutto il tempo e ora ha appena chiuso <
Dio! Una casa al dir poco stupenda..ci sono colori ovunque e fiori e oddio e tutto così diverso da casa vecchia qui è tutto più bello più pazzo..
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Bene eccoci casa nuova ,entro nella mia stanza e mamma è fantastica! le tende sono arancioni e c'è anche una piccola poltroncina lì all'angolo.
C'è un letto gigante e con le lenzuola fresche e pulite l'aria dà di rose e altri fiori profumati c'è una piccola cabina armadio !
Metto le valige a un lato sono troppo curiosa le disfarò più tardi ora indosso un grembiule e scendo di sotto ..manmano che scendo le scale avverto
una senzazione di libertà!
Quando entro nella pasticceria mi viene l'aquolina in bocca,Il laboratorio è un posto grande ,luminoso con ampie vetrate e
il più invitante profumo di burro e zucchero che abbia mai sentito .Ci sono torte enormi in esposizione ,file di decorazioni floreali chiuse in scatole
trasparenti ,e un sacco di persone a lavoro daventi ai banconi di marmo ,intente a creare rosette e tralci di edera di zucchero!
Mentre esito sulla porta clarissa mi fà cenno con la mano di raggiungerla ..finalmente mi metto a lavoro !
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mi mostra una torta formata da 5 farfalle diverse <
Finisco di appuntare e vado in cucina prendo un bicchiere di champagne e un piatto di porcellana con diversi tipi di pan degli angeli e un piccolo vassoio
con le diverse farciture mi accomodo di frote alla signiora <
sorridere la signiora assapora tutto con attenzione <
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Siiiiiiii vorrei gridare ma mi limito a girare qua e là e Per il resto della giornata di concentro su una torta che a dire la verità sta venedo propio bene!
Un baule di louis vuoitton con tantissimi dettagli fatti dal cioccolato bianco,la torta era formata da un pan di spagna al cioccolato
amaro farcita di ciccolata e tartufo al grand manier. Mentre sto attenta a fare ogni particolare perfetto clarissa mi dice di raggiungerla
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Ahh si questo riguarderà il ragazzo luke ..bene lo afferro e lo metto in tasca ora sono troppo impegnata lo leggero più tardi .
Sono passati quattro giorni e tutto fila bene, janice mi ha dato il numero di luke e ora devo chiamarlo bhe non so come reagirà abbiamo già parlato via
messaggi ma non loso forse chiamarlo è meglio o forse dovrei aspettare che mi chiami lui..mmm non loso
Vabbè ho deciso aspetterò la sua chiamata o un suo messaggio .
Scendo di sotto con un vestitino nuovo color pesca , entro sparata e mi avvicino al mio banco bene ci sono già delle ordinazioni alzo lo sguardo e vedo
clarissa che mi sorride <
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non ci credo
Dice mentre appoggia una tazza di caffe caldo sul mio bancone , che dire sono euforica ma ora torniamo a laoro meglio concentrarsi su queste
ordinazioni.
Ho delle mini cakes da preparare e delle micro weddings cake che sono delle torte mono porzioni usate in america devo decorarle per un compleanno
mi metto a lavoro iniziando a preparare mini fiorellini rosa e bianchi poi faccio degli ornamenti e infine faccio un diadema sopra bianco e con sopra
un brillantino rosa ,unisco le mini cake e metto tutto nel frigo.
Continuo a gironzolare per la pasticceria finchè arriva chaty , è una cliente molto gentile chiede sempre le stesse cose ma oggi ha un area preoccupata
mi avvicino lentamente <
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mi allontano e chiamo clarissa stanno lì per due ore a parlare a assagiare dolci e il tempo vola così io gironzolo e creo decorazioni
nuove ..sistmo i fiori e aiuto un pò tutti..
due anni dopo....
Sono due anni che sono qui..ho partecipato a una ventina di matrimoni,ho decorato mille torte ,e mille dolci..imparando tecniche
e divertendomi..propio un anno fà mi sono incontrata con luke ed è stato propio lui a farci ingrandire!
Ora la nostra pasticceria si trova in altri due locali situati in centro..ma io lavoro ancora qui,perchè ci sono i miei clienti e preferisco restare con loro.
Sto prendendo in considerazione l'idea di tornare a trovare i miei ma siamo in un periodo un pò critico abbiamo bisogno di personale,poi clarissa è incinta
e ora sono io ad occuparmi di tutto.
Vabbè le cose si risolveranno e io potro partire ,per ora sono qui e sono felice il mio sogno si è realizzato (:
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