Dalla strada si notavano i grandi palazzi della borghesia, con coloratissime finestre chiuse a fianco ad altre aperte e dalla piazza adiacente qualche giovanotto alzava lo sguardo e ammirava il passaggio scintillante della luce tra i vetri multicolori delle belle facciate ornate di archi, e donne con grandi cappelli di seta sedute alla panchine con le gambe raccolte contemplavano l’arcobaleno cangiante e in certi angoli si trattenevano uomini del popolo per discutere e giovani dai muscoli scolpiti, increduli ai propri occhi, osservavano quella luce e in tutti i vicoli si parlava delle finestre colorate e dei muretti bianchi che dividevano il quartiere dei benestanti, dove la gente si era accalcata e donne molto loquaci, chiamavano i propri mariti per guardare quella luce, e da ogni parte la folla contemplava le finestre policrome viste dal basso brillare al sole del tramonto. E certi bambini con tamburi danzavano a ritmo di musica e la gente si accalcava per sentire quella melodia e venditrici ambulanti arrostivano nel braciere salsicce e involtini oppure bruschette di pane condite con olio, ed accorrevano altri del quartiere attirati dal profumo e dalla luci e una rissa tra le persone ammassate era esplosa con vigore dove cominciava la fila di spettatori, munita di seggiolini per godersi ancora più a lungo quello spettaccolo.
Cari alunni ho pensato che potremmo utilizzare questo blog per mettere in rete gli appunti, i nostri lavori, le schematizzazioni delle lezioni e anche per scrivere le vostre storie e tante altre cose ancora......
lunedì 22 novembre 2010
LE FINESTRE COLORATE di Francesco Macchia IB
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