
Infine mi guardò un’ultima volta in viso, serio più che mai, e mi bisbigliò all’orecchio. Da allora diventammo complici, e lui non fu più un semplice amico. Io capii quel che era successo. La voce del ragazzo, i suoi occhi allegri avevano continuato a brillare, come in un sogno privo di dolore. Avevo visto altri occhi brillare in quel modo nel vivere di un’emozione, racchiusi da un’ amore immenso, di amanti che non si erano traditi, perché troppo sinceri per mentire. Avrei desiderato vivere solo due cose. Una era di restare sempre in quel dormiveglia, fino a quando lui non mi bisbigliasse ancora nell’orecchio, l’altra era di stringergli la mano sotto le stelle. Ma non avevo né una bacchetta magica né altro tempo per dormire, e per di più nessuno dei due desideri aveva grandi probabilità di avverarsi. Era tempo di svegliarsi, però… L’amore era forte dentro di me.
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