caricatura a cura dell'artista Marco Testini (mio ex alunno)

martedì 21 dicembre 2010

L'inizio della fine. (da correggere)

Tutto iniziò quando il villaggio venne attaccato da quei cacciatori, così esperti da non sembrare umani, portavano con sé come trofei di guerra le teste incoronate dei re o dei reggenti delle città conquistate. Erano troppi e troppo potenti per contrastarli, per quando abili, vennero sconfitti, uno ad uno, io non ero al villaggio a quel tempo, ero a festeggiare l’ultima conquista dell’impero. Appena tornato due giorni dopo l’assalto, i corpi lacerati e distrutti dei miei compagni erano ricoperti di frecce e sangue, avevano con sé anche un’animale feroce in base alle tracce trovate, erano circa 1000 soldati, non riuscivo a trovare pace per quell’affronto, eravamo i guerrieri migliori nelle terre orientali, ma loro sembravano eguagliarci di ferocia. Lascia il villaggio poche ore dopo con i miei compagni dopo aver seppellito tutti i corpi, 600 in tutto, di quel popolo non rimanevano che 66 persone più 400 che erano in viaggio per creare delle alleanze. Poche ore dopo il calar del sole ci accampammo su una montagna, eravamo addestrati ai climi freddi quindi aspettammo l’alba per discendere e avvicinarci al più vicino villaggio alleato, era quello degli ishirm, antico popolo di monaci e cacciatori, pensammo che grazie a loro potevamo risalire al nostro nemico per distruggerlo e vendicare i nostri fratelli. Dovevano attraversare il mare gelido per arrivare da loro, erano già morte due persone per i ghiacci, soffocati dal freddo. Un giorno dopo arrivammo al villaggio, era stranamente silenzioso e terribilmente freddo, senza il calore delle persone che rallegravano la piazza,cercammo invano degli esseri viventi ma non trovammo assolutamente niente, solo polvere. In quel momento ci arrivò un messaggio da un falco dell’altro gruppo di creatori d’alleanza, ci dicevano che più di 200 persone sono sparite e che stanno andando all’impero centrale, mandammo il falco indietro con su un messaggio in cui è scritto che ci saremmo incontrati lì, noi eravamo i più vicini, 2 giorni di cammino.Dopo essere arrivati con metà delle persone, cioè 30 aspettammo altri 2 giorni però invano, i nostri compagni non arrivarono e quindi chiedemmo aiuto all’imperatore, che ci prese per pazzi perché non credeva all’esistenza di un esercito in grado di sconfiggere noi, l’armata di Chtulu, il Dio della guerra diretta.

Dopo due anni di cammino ci trovammo di fronte alle porte del cosiddetto inferno dei guerrieri, era solo un nome d’arte perché erano solo combattimenti clandestini, l’imperatore apprezzava perché era un modo per trovare soldati, entrai solo io perché ero l’unico che era uscito vivo come campione, mi rispettavano come un re, parlai con i miei informatori e venni a sapere che c’è stato un antico esercito che faceva dileguare interi villaggi, era l’armata del massacro oscuro, figli della luna o da noi chiamata: Mana, regina del tempo.
Dopo aver saputo dove andare, dopo due settimane di cammino trovammo quel villaggio, e scoprimmo che c’erano solo tombe e andammo via, eravamo rimasti solo in 10 perché ci aggredirono due eserciti, appena arrivata la notte in quella landa desolata ci trovammo faccia a faccia con lui, il re di quell’esercito, l’imperatore del destino lo chiamavano, ma era solo un re che ha dato la sua anima per l’immortalità al Dio sbagliato, mi arrampicai sul suo titanico corpo, fino all’altezza del cuore, presi la mia lancia donatami da un antico eremita, dicevano che si chiamava Achille, appena toccò quella pelle la perforò creando una lacerazione abbastanza larga da permettermi di entrare, estirpato il cuore dell’essere, lo usai come “cuscino” per la discesa, esplode al tatto con la terra ma sapevo che la battaglia sarebbe continuata, era l’inizio della fine

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