caricatura a cura dell'artista Marco Testini (mio ex alunno)

martedì 21 dicembre 2010

IN MEMORIA DEL SOLDATO CARTER adattamento letterario del gioco Call of Duty 4 Claudio Marasco

Questa e la mia storia, da piccolo sono sempre stato affascinato dalle uniformi, quei ragazzi che passavano sempre vicino casa mia,i soldati, li guardavo marciare con invidia.
Da quel giorno promisi a me stesso che un giorno sarei diventato come loro.
Il mio nome? Carter, John Carter.
Quando fui chiamato per andare a combattere per la prima volta, mi sentivo orgoglioso, non vedevo l’ora di andare in guerra per la difesa della mia patria; ero al settimo cielo, ma dopo solo pochi giorni passati al fronte, capii improvvisamente cosa mi aspettava…
Scrivevo a casa interminabili lettere,nostalgiche e appassionate, mi mancavano i miei cari e soprattutto la mia ragazza a cui scrivevo ancora più spesso.
 Ogni tanto mi capitava di aiutare alcuni miei compagni a scrivere, perché erano analfabeti, ma spesso venivamo interrotti da qualche improvviso attacco.
Avevamo sempre paura, eravamo terrorizzati all’idea di essere raggiunti dai nemici e infatti una mattina… io e altri due soldati siamo andati in perlustrazione e pensavamo di aver scoperto l’accampamento avversario ma fummo inaspettatamente sorpresi: uno di noi fu colpito da un proiettile assassino e io fui fatto prigioniero insieme all’altro mio compagno.
Passammo tutto il giorno in una stanzetta buia e fredda, sorvegliati. Un terrore indescrivibile cresceva dentro di noi, la paura ci impediva di parlare, non riuscivamo a muoverci, e il tempo scorreva lentamente ma inesorabile.
Verso sera venne un uomo alto muscoloso con folti baffi,stile Hitler che parlava un italiano strano, non riuscivo proprio a capire di dove fosse esattamente.
Prima fece alcune domande al mio amico sventurato, poi venne da me. Mi chiese dove fossimo accampati, ma io tacqui, poi minacciò che ci avrebbero fucilati ed io, con un filo di voce per la  disperazione, pronunciai il nome del primo paesino sperduto che mi era venuto in mente.
Quasi mi illusi che non si fossero accorti dell’inganno, ma poi fummo portati di fronte a un muro, il plotone si posizionò difronte a noi, in quell'attimo pensai a tutta la mia esistenza trascorsa e quell’attimo durò tutta la vita!.    


    IL TESTO PRENDE SPUNTO DAL GIOCO  "Call of Duty "DI CLAUDIO MARASCO IB

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