caricatura a cura dell'artista Marco Testini (mio ex alunno)

giovedì 25 novembre 2010

25 Nov, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne



Bari contro la violenza sulle donne

23 nov 2010

La locandina dell’iniziativa
BARI – Ma questo è un Paese per donne? Sarà questa la domanda alla base della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si celebrerà anche a Bari giovedì 25 novembre.
Una serie di iniziative saranno messe in campo già da domani sera (come riportiamo nel pezzo di spalla), tra incontri, reading, videoproiezioni, flash mob e dj set.

“Mentre in Italia si respira un clima culturale che alimenta stereotipi di genere, omofobia e misoginia, – apre Pasqua Manfredi dell’associazione organizzatrice del programma ‘Un desiderio in Comune’ – registriamo un aumento costante dei casi di violenza sulle donne”. Ed elenca una serie di dati a supporto di questa amara tesi: “I dati sul femminicidio sono inquietanti: se ne contano 50 in soli primi 4 mesi nel 2010 in controtendenza rispetto al calo complessivo degli omicidi”. Continua: “E’ una vera emergenza visto che nel 2006 i casi di omicidio di donne è di 109 mentre nel 2009 è di 116”.
La violenza più subdola continua a consumarsi all’interno delle famiglie: “Questo però è erroneamente percepito come un fatto privato”, interviene la collega della stessa associazione Rosy Paparella che, poi, stocca sul ruolo della stampa: “Molto spesso i giornalisti ci mettono del loro nel commentare omicidi di mariti da parte di donne esasperate che subiscono sopprusi dal primo giorno di matrimonio. E’ questo che bisogna cambiare”. Così conclude: “L’intera società civile si deve sentire coinvolta da quest’emergenza, perché riguarda tutti e farsene carico costituisce un indicatore di civiltà”.
Ma la critica maggiore all’indifferenza su questo fenomeno arriva dalla presidente di Giraffa (partner dell’iniziativa), Maria Pia Vigilante. L’avvocato spiega prima di tutto che “la Puglia è risultata terza, nel 2008, dopo la Lombardia e la Toscana, per numero di femminicidi”; poi parla di sicurezza: “E’ di ieri il dato che nella nostra regione il 48,2% delle donne non si sente sicura. Questo ci dovrebbe far riflettere”. E conclude lanciando un nuovo allarme e ricordando che al numero del suo centro antiviolenza per le donne (numero nazionale 1522 al quale risponde Giraffa per il capoluogo pugliese) “arrivano dalle 2 alle 6 telefonate al giorno. A Bari – continua – non ci sono case rifugio per le signore maltrattate. Le mandiamo a Lecce o a San Severo”. E così, “non basta che queste donne subiscono sopprusi. Vengono, in questo modo, anche staccate completamente dai legami familiari che hanno in città”. Quindi chiede alle Istituzioni: “Dove devono andare? Non è possibile che nessuno intervenga”. E racconta, in chiusura, un ‘aneddoto’: “Che fine ha fatto il Taxi Rosa?”.
Questo provvedimento del Comune permetteva alle signore di poter usufruire di sera dei taxi cittadini per tornare a casa a prezzi agevolati e in tutta sicurezza ma “è durato solo una settimana” perchè, da quanto ha saputo, “la convenzione non è stata mai portata a termine”.
Antonella Fazio

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