caricatura a cura dell'artista Marco Testini (mio ex alunno)

martedì 9 novembre 2010

Risposte alla consegna dell' esercizio postato il 3 nov 10

Il palazzetto si riempiva di tanti tifosi, con magliette colorate addosso e lunghi striscioni erano attaccati alle pareti. Qualche giocatore era già in campo per il riscaldamento e lanciava la palla ai suoi compagni dopo aver ricevuto  un passaggio,  mentre i tifosi più agguerriti, seduti sugli spalti, scandivano il tempo con piccoli tamburi e inneggiavano i loro idoli e, in certi momenti, si udivano fischi e urla contro gli avversari e il rumore sordo delle bottiglie di plastica che venivano urtate là dove vi erano le transenne a fianco degli spettatori, e ragazzini con la bocca piena di pop-corn aiutavano gli adulti seduti sugli spalti a fare il tifo,  e su ogni parete bianca uno striscione risaltava agli occhi, posizionato in modo tale che i giocatori potessero essere orgogliosi dei loro tifosi. I ragazzi compravano i gadget,e certi bambini con un fischietto incoraggiavano la propria squadra, e le forti urla echeggiavano nel palazzetto, e le donne anziane vendevano nelle buste patatine e pop-corn, oppure croccantelle al bacon, e s'innalzavano profumi di frittura dagli spalti odorosi di pop-corn appena tostati in padella,  e una rissa tra i tifosi italiani era sorta con minacce di prossime  aggressioni , e lì cominciava la  partita tra  una serie di canestri e 
ovazioni di tifosi esultanti di gioia.
                                                                                                                    Daniela Lacatena














                                

             Il Parco Giochi di  Antonia Luisi IF
Nel parco s’incontravano strani gruppi di ragazzi, con variopinti  cappelli calati sulle loro giovani teste,
alcuni di loro andavano   incontro alle  amiche  fissandolendole attentamente e le ragazze li squadrarono con simpatia senza smettere di chiacchierare,
altri ragazzi, con un bel fisico, seduti in terra cercavano di attirare l’attenzione delle  più belle  e in quei prati si struggevano i cuori d’amore,
e i fiori dai mille colori ornavano  quell’enorme distesa di verde con  le giostre immobili in attesa dei tanti e tanti bambini,
e i piccoli con i loro papà e pieni di gioia correvano per il sentiero sotto il sole cocente,     rincorrendosi l’un l’altro,
e sulle  panchine ingiallite  le mamme seguivano con lo sguardo  i figli che gridavano giocando col pallone,
e all’ingresso, nel  primo pomeriggio, i bimbi eccitati arrivarono e i genitori con passo svelto desistettero dal  rincorrere i propri piccoli,
mentre i poveri nonni con occhi attenti dovevano vigilare,
e le robuste signore vendevano in vaschette dolci e caramelle oppure stecche di cioccolato,
e si divertivano e correvano gruppi di giovani di  qua e di là senza mai stancarsi di giocare anche dopo ore ed ore,
e in un angolo una coppia di ragazzi innamorati era intenta ad osservare l’arcobaleno dai tanti  colori,
e lì finì la giornata per  gli adulti stanchi e i bimbi appagati del  parco dei giochi.


Alla stazione si accavallavano lunghe file di persone che aspettavano i parenti.
Dalle macchine in fila qualche giovanotto usciva per vedere se fosse arrivato il treno, mentre  ragazze ferme all’ingresso attendevano con ansia il ritorno dei propri fidanzati.
Anziani seduti sulle panchine aspettavano i figli con le mogli, asciugandosi lacrime interminabili e in alcuni punti c’erano bambini che aspettavano il ritorno dei padri dalla guerra, e persone che usavano come rialzo i muretti per vedere se il  treno fosse in arrivo, e a fianco distributori automatici di bibite, e  donne ansiose di riabbracciare i loro mariti lontani da loro da chissà quanto tempo. Gente era ammassata sotto una tettoia per colpa del sole tanto forte da deformare le rotaie e friggere le persone come fossero cibo. Bambini che non potevano giocare per colpa di alcuni vecchi che li sgridavano infastiditi dalle loro urla.
Le merendine dei bambini e il profumo emanato dalle donne anziane diventava insopportabile e nauseabondo per colpa del caldo.
A un certo punto alcune persone si alzarono e iniziarono a gridare per cercare di divedere una rissa fra due ragazzi incominciata tra di loro per decidere chi dovesse accompagnare una  ragazza a casa .
Così era la stazione quando tutto il paese era lì.
ALESSANDRA BRUNO   I F









Il ballo di fine anno.
Durante il ballo di fine anno coppie di ragazzi ballavano al centro della luminosa sala, alcune ragazze erano abbracciate a qualche bel giovanotto che improvvisava strambi passi di danza, altre erano ferme e sfoggiavano  lunghi vestiti con orli bellissimi o splendenti orecchini d’oro, infine altre erano sedute a rotondi tavoli ben apparecchiati.
Grandi buffet dividevano la sala da ballo dal palco, dove erano seduti i professori della giuria che avrebbero eletto la reginetta e il re della festa. Alcune insegnanti si erano offerte di sorvegliare i ragazzi e aiutavano i professori seduti dietro le quinte a scegliere la coppia più bella, a ogni coppia fu  assegnato  un voto ma i due ragazzi eletti erano sicuramente i migliori, saliti sul palco, cercavano di celare  il proprio imbarazzo, ma gli si leggeva in faccia. I professori con aria soddisfatta conseganrono ai vincitori ciò che gli spettava: le gialle corone splendevano sul capo dei ragazzi e i maestosi mantelli color oro e argento luccicavano sotto le luci. Con grandi sorrisi gli alunni  si scatenarono in una sorta di allegria che coinvolse tutti quanti e così cominciò il vero ballo di fine anno














L’avventura di un viaggiatore



















All’aeroporto si era creata una lunga coda di viaggiatori con rossi zaini addosso e carrelli carichi. Qualche Stewart alzava valigie color piombo e le passava, e  c’erano le hostess con le loro valigie quadrate puntate all’anca, e uomini impazienti seduti su poltrone a gambe distese sbuffavano annoiati, e in certi momenti passeggeri bollivano di rabbia per l’attesa, e separatori di plastica dividevano le piccole postazioni dell’aeroporto dove le hostess giacevano a fianco dei computer, e donne innervosite accrescevano la noia dei propri mariti, e su una poltrona rosa una donna mangiava pomodori spaccati in due seccati col sale, e ai piedi erano appoggiate delle piante di asparago. I figlioli cercavano di divertirsi, e certi vecchi con il loro russare infastidivano chi gli stava accanto, e delle valigie gialle erano posizionate sotto le loro poltrone, e le donne anziane giravano nell’aeroporto per cercare un bagno libero, e s’alzavano uomini, stufi dell’attesa, che andavano a ribellarsi alla direzione, e una rissa tra ragazzi era sorta con minacce di violenza inaudita, e lì cominciava la coda con bimbi lasciati lì ad aspettare.
Michele Pilota I F


ALLA TAVOLA CALDA
di Nicola DI Venere IF




















ALLA TAVOLA CALDA SPORGEVANO DAL BANCONE LE CAMERIERE, CON ROSSI GREMBIULI ARROTOLATI IN VITA ,E DAL BANCONE IL PADRONE TENEVA LA CASSA E   IN SEGUITO PASSAVA ALLE RAGAZZE IL CONTO CHE A UN CENNO AFFERMATIVO DEL GESTORE  LO CONSEGNAVANO AI CLIENTI.
E UOMINI CON TANTA FAME ORDINAVANO TRAMEZZINI E STUZZICHINI.
IN CERTE PENTOLE, IN CUCINA, BOLLIVANO GAMBERI, UTILIZZATI PER ANTIPASTO E, DOVE LE BARISTE STAZIONAVANO, C'ERANO TAVOLINI E SEDIE MOLTO COMODE. LE RAGAZZE CON IL PIUMINO SPOLVERAVANO I TAVOLI  E SU OGNI TAVOLO C'ERA UN POSACENERE BIANCO, PRONTO PER L'USO.
LE ANZIANE CUOCHE FRIGGEVANO NELLA PENTOLA GLI ARANCINI DI CUI I CLIENTI  ANDAVANO MATTI,E NELLA STANZA SI ALZAVA UN GRANDE ODORE DI FRITTURA,
E UNA RISSA TRA RAGAZZI ERA SORTA A CAUSA  DEGLI ARANCINI, TRA  SPINTONI E MINACCE DI ZUFFA E TUTTI  VOLEVANO ACCAPARRARSI L’ULTIMA PORTATA PREPARATA DALLA CUOCA





















Una partita leale

In panchina erano sedute le riserve della squadra, con una canotta blu e un pantaloncino bianco e, in campo, alcune ragazze si riscaldavano facendo accurati palleggi, lanciando la  palla da una metà campo all’altra senza mai farla cadere e, l’allenatore, in preda all’ansia, urlava dalla panchina contro le ragazze in maniera continua e in quel preciso istante si sentì l’ultimo avviso prima dell’inizio della partita.
La rete di corda divideva le due metà campo dove le ragazze attendevano ansiose il fischio d’inizio.
I genitori (delle giocatrici), come le ragazze, con gli occhi spalancati attendevano il fatidico fischio seduti sulle panche che circondavano per intero il campo e su ogni fila i tifosi incitavano l'arbitro un po’ annoiati.
Finalmente si decise a fischiare con l’alzata successiva di un cartellino e, sotto rete, le ragazze fecero un “tocco” e alcune giovani in panchina con dei pon-pon facevano il tifo per la squadra  “U.S.” e le giovani pallavoliste cominciarono a lanciare la palla oltre la rete.
Il primo grande punto fu aggiudicato alla squadra “V.A.” grazie a Spitelli e Gosla con l’intervento di Giuliosi nel terzo passaggio.
La folla si alzò di scatto dalle panche di legno appena la palla atterrò nel campo avversario .
Una stretta di mano pose fine alla leale vittoria delle “V.A.” al termine della partita, finita con la schiacciata.
Di  Alessia Maddalena Ia F





Dalla villa si vedeva il meraviglioso panorama della natura, con stupefacenti montagne degradanti su  verdi boschi, e dai rami sporgenti alcuni uccelli muovevano foglie color smeraldo e si alzavano in aria con ali variopinte dalle piume al corpo, e ragazzi con estivi cappellini marrone  seduti in terra a gambe distese guardavano alberi interminabili, e in alcune buche giocavano i coniglietti con steli d’erba, e tronchi di querce aprivano  dolci fossette nel terriccio dove gli scoiattoli posavano a fianco alle tane delle ghiande, e paperette sulle ninfee ricoperte d'acqua seguivano la mamma sopra un masso per cercare cibo, e su ogni fiore colorato un'ape suggeva il nettare appoggiata su un petalo e poi lo trasportava  nell'alveare  in  costruzione   e  poi sui rami degli alberi in fiore. le farfalle cercavano un appiglio, e bozzoli vecchi con un niente portavano alla vita le novelle farfalle , e i frutti spontanei crescevano sotto foglie colorite, e le volpi affamate mangiavano dai cespugli bacche e foglie oppure frutta dalla  terra e dagli alberi, e si vedevano pesci di laghetti d’ acqua dolce e di torrenti appena innalzati dalla pioggia, e una cinciallegra tra gli alberi sempreverdi stava volando con i  compagni di stormo pieni di curiosità, e lì cominciava il mare con piccole foci e dighe di castori abitate da questi  roditori






Domenico Siciliani IB





Nessun commento:

Posta un commento